Il caso
Dj salentino impiccato, riesumata la salma: indagine deve ripartire da zero
Inchiesta ter dopo consulenza famiglia che non crede al suicidio. Gli avvocati: «L'orario della morte viene posticipato tra 22 e le 24, ben oltre le 18:30, l’ora stabilita dal primo medico legale»
LECCE - Dall’autopsia compiuta oggi sui resti del dj salentino Ivan Ciullo, trovato impiccato ad un albero di ulivo nelle campagne di Acquarica del Capo il 22 giugno 2015, sarebbero emersi elementi che sposterebbero in avanti nel tempo l’orario della morte del giovane. Il dj non sarebbe morto attorno alle 18:30, così come aveva stabilito il medico legale che compì l’accertamento esterno il giorno del decesso, ma tra le 22:00 e le 24:00. Lo riferiscono i legali della famiglia di Ivan Ciullo, Paolo Maci e Walter Biscotti.
«L'orario della morte - spiegano i due avvocati - viene posticipato tra 22 e le 24, ben oltre le 18:30, l’ora stabilita dal primo medico legale Ermenegildo Colosimo durante l’ispezione cadaverica». Pertanto - afferma Biscotti - «l'indagine deve ripartire a questo punto da zero, perché tutto quello che é stato fatto precedentemente non serve a nulla».
Il pm del Tribunale di Lecce, Maria Vallefuoco, che ha avviato l’indagine ter dopo due archiviazioni chieste ed ottenute in precedenza dalla Procura che aveva stabilito che si trattava di un suicidio, ha dato ai medici legali 90 giorni di tempo per depositare la perizia
L'AUTOPSIA - È in corso nel cimitero di Acquarica del Capo (Lecce) l’autopsia sul corpo di Ivan Ciullo, in arte Navi, il dj salentino trovato impiccato ad un albero di ulivo il 22 giugno 2015. La salma é stata riesumata dal loculo della cappella dov'é tumulata e viene sottoposta per la prima volta all’esame autoptico.
Lo ha deciso il pm Maria Vallefuoco che ha riaperto il caso, per due volte archiviato come suicidio dalla magistratura salentina, sulla scorta delle conclusioni contrarie all’ipotesi del suicidio delle due consulenze depositate dai legali dei genitori della vittima, che non hanno mai creduto che il figlio si sia tolto la vita. Per permettere le operazioni in corso il cimitero é stato interdetto alla fruizione del pubblico fino alla conclusione dell’autopsia, compiuta dai medici legali della Procura, Alberto Tortorella e Francesco Introna, alla presenza dei consulenti della famiglia, Roberto Lazzari e Giuseppe Panichi.