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Lecce, 72enne dimesso il giorno prima torna in ospedale e muore: 7 medici indagati

 
Redazione online

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ospedale Vito Fazzi di Lecce

L’ospedale ha aperto una inchiesta interna e il primario ha consegnato alla Asl e all’Ordine dei medici un rapporto sull'accaduto affinché si valuti una denuncia per interruzione di pubblico servizio.

Mercoledì 06 Marzo 2019, 12:27

LECCE - Sette medici dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce sono iscritti nel registro degli indagati in relazione al decesso, avvenuto giovedì scorso nell’ospedale salentino, di un 72enne cardiopatico di Surbo (Lecce) che la sera prima era stato dimesso dal pronto soccorso con la prescrizione di una terapia da fare a casa. La notizia è riportata dal Quotidiano di Puglia in un articolo in cui si precisa che l’iscrizione dei medici nel registro degli indagati è un atto dovuto a seguito della querela presentata dai famigliari del paziente deceduto.
La vittima, secondo quanto riportato dal quotidiano, era andato al pronto soccorso del Fazzi la notte tra il 27 e 28 febbraio. Dopo visite, analisi e accertamenti, l’uomo sarebbe stato dimesso con la prescrizione di una terapia da fare a casa. La mattina del 28 febbraio, però, il medico curante avrebbe rimandato il 72enne al Fazzi, chiedendone il ricovero. L’anziano è stato allora nuovamente preso in carico dal pronto soccorso ma, mentre il medico cercava un posto letto, è sopraggiunto l'arresto cardiaco.

I parenti dell’anziano, accecati dal dolore, secondo quanto riferisce il quotidiano, avrebbero cominciato e inveire contro i medici dando loro la colpa della morte del 72enne. Per circa mezz'ora gli operatori sanitari si sarebbero chiusi a chiave nelle stanze dell’ospedale e il primario avrebbe cercato di calmare gli animi invitando i parenti a sporgere denuncia. Un invito raccolto dai figli dell’anziano che, a loro volta, sono stati denunciati dal medico in servizio al pronto soccorso che sarebbe stato minacciato di morte.
L’ospedale ha aperto una inchiesta interna e il primario ha consegnato alla Asl e all’Ordine dei medici un rapporto sull'accaduto affinché si valuti una denuncia per interruzione di pubblico servizio.

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