IL BARLETTANO DAGOSTINO
Fatture false, il «re degli outlet» valuta se usare pace fiscale
Il Gup di Firenze accorda il rinvio udienza a Dagostino per ravvedimento
Nel procedimento per fatture false e autoriciclaggio, dove è coinvolto a Firenze, l’imprenditore degli outlet Luigi Dagostino ha chiesto e ottenuto dal gup di Firenze Silvia Romeo il rinvio dell’udienza preliminare per valutare se può utilizzare i vantaggi della cosiddetta 'pace fiscalè, la misura varata dal Governo in carica nella manovra di bilancio, nell’ambito del procedimento penale che lo vede imputato di emissione di fatture false per operazioni inesistenti e per autoriciclaggio in relazione al riacquisto di Villa Banti a Firenze.
La richiesta è stata fatta al giudice dal suo difensore, l'avvocato Alessandro Traversi, proprio «per dare modo a Dagostino di avere il tempo di valutare l’utilizzabilità delle nuove misure governative». La sanatoria fiscale ha come termine il 30 aprile. Il giudice ha aggiornato l’udienza al 28 maggio.
Il pm Christine von Borries si era opposta alla richiesta del difensore dicendo che avrebbe accettato il rinvio dell’udienza solo se la difesa di Dagostino avesse chiesto il processo in rito abbreviato o di negoziare una proposta di patteggiamento. Oggi, in teoria, era prevista la decisione del giudice sul rinvio a giudizio di Dagostino e degli altri imputati.
Il gup Romeo, alla luce delle recentissime novità in materia fiscale, ha invece accordato il rinvio dell’udienza preliminare a Dagostino, che tra l’altro - fa presente l’avvocato Traversi - nei prossimi due-tre mesi potrebbe contestualmente intraprendere altre iniziative, di 'ravvedimento operosò, con l’Agenzia delle Entrate. Sono modi per alleggerire la sua posizione di imputato. In passato aveva versato circa 4,7 mln di euro all’Agenzia proprio sotto forma di 'ravvedimento operosò.
Il nome di Luigi Dagostino compare anche nell’inchiesta della procura di Lecce che ha portato agli arresti dei magistrati Antonio Savasta e Michele Nardi. Ieri l’imprenditore, originario di Fasano (Brindisi), si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al gip di Lecce.