La decisione

Mafia, sorveglianza speciale per 8 pregiudicati foggiani

Redazione online

Tutti legati al clan Moretti e Romito, tra i 31 e i 43 anni d'età

Otto misure di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di dimora nei comuni di residenza sono state notificate ad altrettanti pregiudicati della provincia di Foggia «ritenuti pericolosi per la sicurezza e per la pubblica moralità».
I provvedimenti sono stati chiesti dal Questore e dal Procuratore di Foggia e riguardano otto pregiudicati legati ai clan Moretti e Romito, di età compresa tra i 31 e i 43 anni con precedenti per droga, armi, rapine e furti, tentato omicidio, sequestro di persona ed estorsioni.
Stando agli accertamenti di inquirenti e investigatori foggiani, tali soggetti devono «ritenersi abitualmente dediti a traffici delittuosi», si sospetta «vivano abitualmente, per la condotta ed il tenore di vita, anche in parte, con i proventi di attività delittuose» e sono «sospettati di essere dediti alla commissione di reati che offendono o mettono in pericolo l'integrità fisica o morale dei minorenni, la sanità, la sicurezza o la tranquillità pubblica».
Le misure di prevenzione personale, con durata da 1 a 5 anni, prevedono l’obbligo di dimora nei rispettivi Comuni di residenza, Foggia, Mattinata, Orta Nova, Cerignola, Manfredonia e San Severo, oltre alla permanenza in casa nelle ore notturne.
«Queste misure - spiega la Questura di Foggia in una nota - rappresentano un altro importante passo in avanti nell’opera di ripristino della legalità nella provincia di Foggia e di restituzione del suo territorio alla collettività, sottoponendo soggetti pericolosi a specifiche forme di controllo e pesanti restrizioni di movimento che, ove violate, comportano l’arresto immediato e la conduzione in carcere».
Dall’inizio dell’anno sono stati notificati in quel territorio 110 avvisi orali, 19 fogli di via obbligatori, 35 provvedimenti di daspo e proposte 38 misure di sorveglianza speciale, oltre a confische eseguite per un totale di oltre 1,5 milioni di euro nei confronti dei boss Salvatore Di Summa e Matteo Notarangelo.

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