Taranto

Contramianto onlus a Di Maio: «Operai Ilva esposti a inquinanti» Emiliano: «Se non fosse mai esistita sarei felice»

Redazione online

Il presidente dell'associazione Carleo: «Stabilimento non completamente bonificato dall'amianto»

'Contramianto e altri rischi Onlus' ha chiesto al ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, di adottare «opportune azioni che, pur assicurando il lavoro, allontanino dai luoghi potenzialmente pericolosi gli operai dello stabilimento Ilva esposti ad amianto ed inquinanti industriali».
L’associazione sollecita anche «concreti interventi di garanzia sociale attraverso uno specifico iter legislativo che estenda i benefici previdenziali ai lavoratori, diretti e dell’indotto, esposti al rischio amianto e rischio chimico».
La proposta di Contramianto, spiega il presidente Luciano Carleo, era «già stata avanzata nel 2012. Ad oggi non risultano interventi totalmente risolutivi che consentano di affermare con certezza che i livelli di esposizione delle sostanze inquinanti siano costantemente nei limiti previsti tanto da rendere necessario per l’esercizio dello stabilimento siderurgico tarantino l’emanazione di ripetuti decreti con l’adozione dell’impunità penale».
L’Ilva, prosegue Carleo, «non risulta completamente bonificata dall’amianto. Ancora a fine 2016 nello stabilimento erano presenti quasi quattromila tonnellate di amianto, 3.685 tonnellate di amianto friabile, e 108 tonnellate di amianto compatto».

Nel frattempo il presidente della Puglia Michele Emiliano ha scritto in un tweet: «I piani politici per Ilva sono di competenza del Governo. Non ho alcun potere sulla fabbrica. Se non fosse mai esistita sarei felice. Taranto non ha guadagnato nulla dall’Ilva».

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