Agricoltura

Puglia, intesa su grano proteico al 100% italiano

Redazione on line

Coltivato su terreni pubblici. Compra Casillo a prezzo garantito

BARI - Costruire un modello di reddito che rispetti l’agricoltore, e valorizzare la filiera di produzione del grano duro proteico 100% italiano: sono questi gli obiettivi del protocollo d’intesa siglato oggi a Bari tra il gruppo Casillo, che si occupa di trasformazione e commercializzazione del grano; l’Azienda pubblica di servizi alla persona, Asp Zaccagnino; Coldiretti Puglia e Regione Puglia. Alla firma dell’accordo sono intervenuti, tra gli altri, il governatore pugliese, Michele Emiliano; il presidente dell’Asp, Patrizia Lusi; i presidenti di Coldiretti Puglia e Foggia, Gianni Cantele e Giuseppe De Filippo; e Pasquale Casillo, dell’omonimo gruppo.

L’accordo, di durata triennale, prevede che sui 600 ettari dell’Asp Zaccagnino a San Nicandro Garganico (Foggia), sarà coltivato grano duro 100% italiano che sarà acquistato da Molini Casillo al prezzo minimo garantito di 0,26 euro al chilo, per il grano con un contenuto proteico tra 13,5 e 15%; e di 0,31 euro al chilo, per un contenuto superiore a 15%.
La Asp Zaccagnino, proprietaria di terreni estesi complessivamente su 2.206 ettari in sei comuni della provincia di Foggia, con una produzione di grano tra i 16 e i 20mila quintali per annata agraria, usa la quasi totalità delle sue rendite per l’assistenza di minori o persone in condizioni di disagio. Emiliano ha sottolineato che si tratta di «un’azienda pubblica che fa un accordo con un privato il quale arriva al punto di utilizzare le nostre aree pubbliche dandoci un prezzo che mai nessuno ci aveva dato prima. Un prezzo di vendita non solo stabile, ma anche sensibilmente superiore alle ultime annate agricole. Questo perché evidentemente l’azienda Casillo ritiene di avere ottenuto dalla Asp le garanzie di un grano di qualità che può essere commercializzato ad un prezzo superiore».

La Puglia, è stato evidenziato, è il principale produttore italiano di grano duro, con 343.300 ettari coltivati e 9.430.000 quintali prodotti, ma secondo Coldiretti Puglia è anche la regione che ne importa di più, al punto che questo rappresenta un quarto del totale del valore degli arrivi di prodotti agroalimentari nella regione.

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