L'intervista

Vladimir Luxuria e l'amore per l'attivista curdo Amin, nato davanti a una birra

Anna Langone

La transgender foggiana parla della sua relazione con il 35enne

Comincia in una sera di inizio estate, davanti a una birra. Poco romantico? Eppure la storia d’amore tra Vladimir Luxuria e il giovane curdo Amin è fra le più intriganti degli ultimi mesi. E non solo perché lei, ragazza di 54 primavere, è la foggiana transgender più famosa della tv e lui è un misterioso e fascinoso attivista trentacinquenne, o perché Vladi riesce a tenere i loro incontri lontani dai paparazzi. Il gossip c’è, ma Luxuria, che ha sempre fatto sensazione con le sue liaison (tra politici superfamosi di centrodestra ed ex colleghi parlamentari che la concupivano persino attraverso i citofoni dell’aula più importante del Paese) questa volta si dice emozionata, tornata all'adolescenza per ciò che ha vissuto.

Sembra impossibile per una persona che, per difendere il popolo LGBT cui appartiene, respinge da guerriera gli attacchi più feroci, eppure quel ragazzo che per seguire i propri ideali gira il mondo l’ha fatta sentire amata, corteggiata, ammirata dopo anni che non le accadeva e ora, forte di queste certezze, pronta a mostrare le sue debolezze, l’ex parlamentare del Prc sta per partire per la Germania, dove lui si è trasferito per lavoro.

Vladimir cosa accadrà?
«Proprio non lo so, continuiamo a sentirci, ma io ho vissuto tutto con gli occhi aperti, per evitare di star male, ma è inevitabile... Sapevo da subito che avrebbe dovuto partire e non escludo di trovarlo cambiato. Costruirà la sua vita lì, in Germania, dove intende fermarsi».

E allora?
«Allora c’è quello che ci unisce, la comune battaglia per i diritti civili, i suoi sono quelli del popolo curdo, anche se per scherzo io lo chiamavo turco! Il fatto è che con lui mi è sembrato tutto naturale, persino svegliarmi e trovarlo accanto senza provare disagio, dopo tanto tempo che ero da sola».

Una storia romantica dunque?
«Sì, io tengo la sua t-shirt usata come pigiama, ho in mente i suoi complimenti sui miei occhi e il mio sorriso, "sei una persona buona", mi ha detto tante volte».

Una persona che Amin non sapeva fosse famosa...
«L’ha scoperto dopo ripetute richieste di selfie che mi facevano per strada. Lui non guarda la tv e non parla italiano, abbiamo comunicato e comunichiamo in inglese... Ma non si è fatto alcun problema a presentarmi subito ai suoi cugini, ai suoi amici».

Che cosa ti lega di più a lui?
«La sua fierezza: avrei potuto aiutarlo nel suo lavoro, cercavo inutilmente di pagare quando uscivamo a cena, mi ha sempre impedito di farlo. E poi è molto passionale.. ».

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