la storia

«Noi, salvi per miracolo»: a Venezia una famiglia pugliese ferita sotto l'albero crollato

Da Manfredonia erano volati nel capoluogo del Veneto per il matrimonio di un parente, e mentre aspettavano un taxi hanno cercato rifugio dal caldo sotto il leccio caduto

Una giornata di festa che si è trasformata in una tragedia sfiorata. C'era anche una famiglia pugliese a Venezia nel giorno in cui un albero si è piegato all'improvviso su se stesso con tutto il suo imponente peso, spezzandosi alla base del tronco: sotto quel possente albero, cavo all'interno, sono rimaste intrappolate 12 persone di varie nazionalità, tra i due e i 70 anni. «Eravamo a Venezia per il matrimonio di nostro cugino» racconta Antonella, di Manfredonia, che si trovava lì con tutta la sua famiglia. «Eravamo al terminal dei taxi per aspettare la barca che avrebbe dovuto portarci al locale del ricevimento. Siamo arrivati lì attorno alle 14.40, c'era molta gente tra cui gli invitati al matrimonio. I miei zii, i miei cugini, amici di famiglia, tutti. Faceva caldo, quindi ci siamo messi sotto l'albero per godere un po' dell'ombra».

Non potevano certo immaginare che quel leccio stava per crollare. «Ho visto un nostro parente in lontananza, così mi sono alzata per raggiungerlo. Due secondi dopo, abbiamo sentito lo scricchiolio dell'albero. Mio padre e i miei zii hanno avuto i riflessi pronti, si sono spostati in fretta e hanno spinto delle persone fuori. Ma non è riuscito a farlo con tutti, purtroppo. Alcuni parenti sono rimasti intrappolati sotto l'albero. Ho visto mio cugino beccarsi l'albero addosso, ma per fortuna ne è uscito fuori con ferite lievi».

Da lì, spiega, «una scena apocalittica: bambini e famiglie che urlavano, credevamo che i piccoli fossero rimasti intrappolati. Anche mio padre credeva fossi lì sotto perché l'ultima volta che mi aveva visto ero proprio lì sotto. Si sono tutti precipitati a cercare di sollevare l'albero e a prestare soccorso ai parenti rimasti bloccati».

«Abbiamo visto gente ferita, graffiata, stesa. È stato bruttissimo, siamo salvi per miracolo. Non so cosa ci ha protetto».

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