Il retroscena

Il pentito Pettinicchio racconta la strage di San Marco in Lamis: «Ecco gli autori»

Redazione Foggia

Il n.2 del clan dei Montanari: l’omicidio Romito deciso da 10 anni, fu Miucci a raccontarmelo

MANFREDONIA - A dire del pentito Matteo Pettinicchio, ex numero 2 del clan Li Bergolis-Miucci retto da Enzino Miucci, gli autori materiali della strage di San Marco in Lamis del 9 agosto 2017 quando furono uccisi il capo clan rivale Mario Luciano Romito, il cognato Matteo De Palma e i fratelli Aurelio e Luigi Luciani, sarebbero stati «Enzo Miucci, Roberto Prencipe, Saverio Tucci e Girolamo Perna; Giovanni Caterino fece da bacchetta. Fecero l’azione travisati con i sottocaschi e spararono con fucili e mitra Kalashnikov».

Tucci, narcotrafficante manfredoniano ammazzato nell’ottobre 2017 ad Amsterdam dal concittadino Carlo Magno poi pentitosi,«guidava la Ford C-MaX; gli alti tre spararono. Miucci e Perna» – quest’ultimo viestano ucciso a 28 anni davanti casa il 26 aprile 2019 nella guerra con i rivali del clan Raduano - «avevano il fucile; Prencipe il Kalashnikov e Tucci la pistola. Lo so perché mi raccontò tutto Miucci in carcere a Lanciano nel 2018. Quello di Romito era un omicidio già deciso da almeno una decina di anni. Miucci mi disse che i fratelli Luciani fecero segno a Romito di seguirli per andare in campagna da loro dove sarebbe dovuto avvenire un incontro con i foggiani, in particolare con Rocco Moretti», storico boss della Società.

«Miucci mi riferì che spararono contro il Maggiolone su cui c’erano Romito e il cognato che finì fuori strada; Miucci scese dall’auto, aprì lo sportello e sparò in faccia a Romito che era ansimante dicendogli: "scapp’ mo Mario Romì"».

Le dichiarazioni rese lo scorso 18 febbraio al pm della Dda Ettore Cardinali da Pettinicchio, 40 anni, non sono più segrete essendo state depositate nel processo “Mare e monti” contro il clan Li Bergolis/Miucci: 41 arresti nell’ottobre scorso; avviso di conclusione indagini notificato a fine aprile a 50 garganici accusati a vario titolo di mafia, droga, estorsioni, armi, rapine. Tra gli indiziati ci sono anche Miucci, Pettinicchio e Prencipe tutti di Monte Sant’Angelo...

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