LA CITTà CHE CHIEDE

Foggia, l'appello al presidente Mattarella: chiediamo una sede per l’Archivio di Stato

ReDAZIONE FOGGIA

Mobilitazione per una delle istituzioni culturali più prestigiose d’Italia custode dell’ingente patrimonio della Dogana della mena delle pecore

FOGGIA - Mobilitazione generale del mondo dell’associazionismo foggiano per chiedere al ministero della cultura una nuova sede per l’Archivio di Stato di Foggia, uno dei più importanti d’Italia, dopo che la struttura ha abbandonato Palazzo Filiasi (piazza XX settembre) destinato a museo archeologico nazionale.

Numerose associazioni hanno inviato una petizione praticamente all’intero Governo nazionale e regionale e soprattutto al presidente della Repubblica, Mattarella, ma è evidente che i “convitati di pietra” di questa richiesta sono i parlamentari della provincia di Foggia chiamati a fare qualche passo concreto. Va ricordato che l’ex ministro Sangiuliano, proprio alla “Gazzetta” quasi un anno fa, aveva assicurato sull’interesse del ministero per una sede degna del prestigio e dell’importanza dell’Archivio di Stato di Foggia.

«Nel patrimonio possedutodall’Archivio bisogna considerare anche migliaia di faldoni che riguardano la Dogana della Mena delle pecore di Puglia. Tra questi vanno compresila splendida ed importante cartografia, rappresentazione dei cambiamenti ambientali dei territori attraversati dai tratturi, assieme alla documentazione delTribunale della Dogana, nel complesso unica nel suo genere in tutta l’Italia Meridionale, alla quale hanno attinto, e continueranno ad attingere, molti studiosi provenienti dalle regioni meridionali della sponda adriatica interessati dal fenomeno, in particolare dall’Abruzzo e dal Molise. Tanto più che di recente la Transumanza è stata inserita dall’Unesco nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale», si afferma nella petizione che aggiunge: «Spostare da palazzo Filiasi a Palazzo Dogana uffici e biblioteca rappresentò per l'Istituto un'operazione tutt'altro che indolore. La riduzione degli spazi vitali, oltre che rappresentare una problematica sistemazione logistica dei dipendenti tra i quali già da tempo non figura neanche un archivista, finì con il costituire un ulteriore ostacolo all'attività di conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale affidato all'Istituto. Tra l’altro è venuta a mancare anche una saletta dove, abitualmente, le associazioni di volontariato culturale svolgevano i loro incontri con la cittadinanza, il tutto a scapito della promozione del patrimonio culturale del territorio.»

«Ultimamente poi l’Amministrazione Provinciale collocata in Palazzo Dogana, nel quale è installato l’Archivio che per le sale occupate al pianterreno paga un canone annuale, ha comunicato che non potrà procedere al rinnovo dell’affitto a causa di alcuni indifferibili lavori di ristrutturazione, invitando l’Istituto a cercare una idonea soluzione alternativa. Per tali ragioni le Associazioni chiedono di valutare la difficilissima situazione in cui l'Archivio di Stato di Foggia si trova ad operare e, alla luce del cospicuo ridimensionamento degli spazi ad esso affidati, voglia trovare una soluzione definitiva per la sede dell’Archivio di Stato di Foggia, individuando finalmente una sua collocazione in una sede unica e idonea, eventualmente accorpando le due sedi in cui risulta attualmente suddiviso nella città di Foggia, Palazzo Dogana e Viale Francia, interrompendo in questo modo la disperata ricerca di spazi per le attività culturali, evitando così ulteriori esborsi per le casse dello Stato, derivanti dagli affitti dei locali al momento occupati, dando finalmente all’Istituto la collocazione definitiva che merita», concludono le associazioni.

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