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Nel carcere di Foggia numeri disumani: l'indice di sovraffollamento è il secondo più alto in Italia
La capienza attualmente è di 280 posti per i lavori in corso, ma la struttura ne ospita 651, sino a 8 per cella
La Camera penale affida ai numeri la fotografia della drammatica situazione del carcere di Foggia, il più grande dei 3 di Capitanata. “Al momento ci sono 651 detenuti rinchiusi sino a 8 per cella; la capienza regolamentare è 356 posti, quella disponibile è ridotta a sole 280 unità, vista la chiusura della sezione ‘prima accoglienza’ per lavori di ristrutturazione in corso da 2 mesi. L’indice di sovraffollamento è del 214%”. E’ il più alto dei circa 190 penitenziari italiani dopo “San Vittore” a Milano; la media di sovraffollamento nazionale è del 130%, quella nelle 11 strutture pugliesi del 165%.
“Da questi dati emerge chiaramente come il problema principale della casa circondariale foggiana sia l’eccessivo sovraffollamento” si legge nella nota degli avvocati penalisti, diffusa dopo la visita dei giorni scorsi di una delegazione composta dal presidente avv. Massimiliano Mari e dai colleghi Antonietta De Carlo, Ivana De Leo e Giovanni Quarticelli, quest’ultimo responsabile per l’associazione dell’osservatorio carceri. Insieme agli esponenti della Camera penale c’erano rappresentanti dell’associazione radicale “Maria Teresa Di lascia” e di “Nessuno tocchi Caino”.
Su 651 detenuti, 401 scontano condanne definitive; altri 250 sono in attesa di giudizio. “Il personale della polizia penitenziaria è sotto organico” (circa 270 unità, poche ma che negli ultimi 15 mesi hanno sequestrato circa 200 telefonini, chili e chili di droga, intercettato una decina di droni sempre più utilizzati da chi vuole rifornire alcuni carcerati di sostanze stupefacenti e cellulari) “e questo mette a serio rischio la sicurezza all’interno della struttura. L’area trattamentale” aggiunge la Camera penale “conta 7 educatori che coprono la pianta organica; ma è quella prevista per la capienza regolamentare, numero del tutto insufficiente per l’alto tasso di sovraffollamento. Sono 5 i detenuti malati psichiatrici; alto il tasso di reclusi con disturbi comportamentali legati al pregresso uso di droghe e alcol, pari a circa l’80% della popolazione carceraria. L’assistenza sanitaria è garantita da 5 medici, 17 infermieri, 7 operatori sociosanitari che garantiscono il presidio sanitario 24 ore su 24. Le celle contengono sino a 8 detenuti” (costruite per 2/3 persone, sono circa 220, non tutte agibili al momento) “e in molti casi non viene garantito lo spazio minimo vitale dei 3 metri quadrati per detenuto; oppure se è garantito, è di poco superiore ai 3 metri. Ogni cella è dotata di un televisore, e di un bagno protetto da un muro divisionale; le docce sono comuni e fuori dalle celle. I corsi scolastici effettuati sono limitati per via della mancanza di adeguati spazi e dell’arredo necessario. Dei 651 detenuti presenti sono 129 possono svolgere attività lavorativa remunerata. Questi dati evidenziano ancora una volta” concludono i penalisti foggiani “la necessità di urgenti e improcrastinabili interventi, affinché l’esecuzione della pena in carcere possa effettivamente perseguire la finalità rieducativa costituzionalmente garantita.
La casa circondariale al rione Casermette fu inaugurata nel ’78, ampliata negli anni Novanta. Mostra tutto il peso di 47 anni di vita. E di morte se si pensa all’ultimo suicidio del 18 marzo (un uomo arrestato 48 ore prima a Vieste si è impiccato alla grata del bagno della cella, questa tragedia ha portato alla visita dei penalisti); che segue quello del 2024; e i 5 del 2022 quando il carcere di Foggia registrò anche questo ulteriore record in negativo. Come quello dei 72 evasi la mattina del 9 marzo 2020 - la più clamorosa fuga di massa da un penitenziario italiano - in occasione di una rivolta che coinvolse 570 degli oltre 600 carcerati.