I fratelli Ciro e Giuseppe Francavilla, per vent’anni al vertice dell’omonimo clan prima di pentirsi tra fine dicembre 2023 e gennaio 2024, potrebbero essere interrogati nel processo d’appello “Decimabis” a 12 foggiani, in corso davanti ai giudici della terza sezione della corte d’appello di Bari.
Furono condannati il 25 ottobre 2023 dal Tribunale di Foggia a 130 anni per mafia, 3 estorsioni, 1 tentativo di estorsione, 3 usure.
L’inchiesta “Decimabis” della Direzione distrettuale antimafia di Bari sulla mafia del pizzo sfociò in 44 arresti tra novembre/dicembre 2020; la Dda chiese il rinvio a giudizio di 43 imputati, poi scesi a 41 per 2 decessi, per 30 capi d’accusa: mafia, 17 estorsioni, 6 tentativi di estorsione, 3 usure, armi, turbativa d’asta, duplice tentato omicidio dei fratelli Trisciuoglio, figli del boss Federico morto a ottobre 2022, sfuggiti alla morte l’8 settembre 2016. Il processo si sdoppiò nell’udienza preliminare: 28 imputati giudicati con rito abbreviato dal giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Bari che li condannò a 203 anni, e per 23 di loro è pure in corso il processo in corte d’appello a Bari davanti a un’altra sezione; gli altri 13 rinviati a giudizio, processati con rito ordinario dal Tribunale di Foggia che stralciò una posizione e condannò i restanti 12 a pene da 4 a 15 anni.
Le dichiarazioni dei fratelli Ciro e Giuseppe Francavilla giunte dopo la sentenza di primo grado sono state già acquisite nel processo d’appello “Decimabis”. L’ipotesi di interrogarli limitatamente alla posizione di Felice Direse condannato in primo grado a 13 anni per mafia, è emersa nell’ultima udienza. Di lui Giuseppe Francavilla ha detto nei verbali già agli atti processuali: “è del clan Trisciuoglio/Tolonese, ha sposato una nipote di Federico Trisciuoglio. Che ruoli ha Direse? E’ un killer; inoltre insieme a me fece l’estorsione a un commercialista. Io volevo uccidere Direse perché lo ritengo responsabile dell’omicidio di mia cognato Flavio Lo Mele” (ammazzato a dicembre ’99 nella guerra di mafia del ‘98/99 con 12 morti e 2 agguati falliti) “e per questo diedi l’incarico di eliminarlo a Patrizio Villani” (killer del clan Sinesi/Francavilla pentitosi a maggio 2022) “che andava a vedere dove poteva trovarlo, ma Direse sapeva che io lo cercavo e si teneva un po’ più riservato”.
L’avv. Raul Pellegrini difensore di Direse ha chiesto alla corte d’appello di Bari di acquisire l’ordinanza cautelare di “Decimazione” (primo atto della maxi-inchiesta sulla mafia del pizzo proseguita con il blitz ed il processo “Decimabis”): il 30 novembre 2018 furono eseguiti 30 arresti, tra cui anche i due Francavilla, Ciro e Giuseppe, poi pentitisi proprio in seguito alle condanne inflitte in quel processo. Il procuratore generale Marcello Barbanente ha chiesto tempo per leggere l’ordinanza “Decimazione”, e valutare se chiedere l’interrogatorio di Ciro e Giuseppe Francavilla limitatamente alla posizione di Direse. La riserva verrà sciolta nella prossima udienza programmata a giugno.
I 12 imputati dell’inchiesta decimabis in attesa di giudizio sono tutti esponenti di primo piano della criminalità foggiana: Savino Ariostini condannato a 11 anni per mafia; Mario Clemente (mafia, 11 anni); Felice Direse (mafia, 13 anni); Marco Gelormini (concorso in tentata estorsione a 2 fantini con esclusione dell’aggravante della mafiosità: 4 anni); Leonardo Gesualdo ricercato dal giorno del blitz datato 16 novembre 2020 (mafia, 12 anni); Michele Morelli (mafia, 11 anni); Alessandro Morena (concorso in 2 usure e 2 estorsioni collegate, con esclusione dell’aggravante dalla mafiosità: 9 anni); Antonio Vincenzo Pellegrino (mafia, 15 anni); Giuseppe Perdonò (mafia, 11 anni); Massimiliano Russo (mafia, 11 anni); Ciro Stanchi (mafia, 11 anni); Pietro Stramacchio (mafia, 11 anni).