il recupero
Lucera e la tutela della Fortezza svevo-angioina: i fondi ci sono ma inutilizzati
Per i lavori al contenimento del dissesto idrogeologico della collina. Il finanziamento arriva dalla Giunta regionale che ha deliberato tali risorse aggiuntive
LUCERA - Una integrazione di 464mila euro ai 3 milioni già previsti con il Fondo Sviluppo e Coesione costituisce la dote complessiva per attivare il secondo lotto dei lavori da cantierizzare a salvaguardia di un versante della Fortezza svevo-angioina. Il finanziamento arriva dalla Giunta regionale che ha deliberato tali risorse aggiuntive per il dissesto idrogeologico. Dopo il completamento del primo lotto, ormai visibile percorrendo la strada provinciale per Pietramontecorvino, le ulteriori risorse serviranno a risanare quel versante.
Intanto, continua lo stand-by del progetto “Stupor Mundi“, volto alla valorizzazione del “Palatium” di Federico II, incastonato tra i 900 metri delle mura angioine della Fortezza. Un progetto in due stralci del valore di 2 milioni e 880 mila euro finanziato con il Contratto di Sviluppo Capitanata sottoscritto dall’allora Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. L’anno 2026 rappresenta il limite temporale di validità di tutti i progetti del Contratto. Una quarantina, tra cui, appunto, quello relativo al “Palatium” dell’imperatore svevo. Prevista una musealizzazione dei resti imperiali in funzione di polo per finalità turistiche che renderebbe lustro a tutta l’area della Fortezza. Un valore aggiunto della Lucera “Città d’Arte”, almeno questo è l’auspicio.
A questo punto, dopo oltre 5 anni, un interrogativo però lo si pone. Che fine ha fatto il Cis? Marcia indietro del Governo o addirittura definanziamento ? Nulla trapela. Il sindaco Pitta non si mostra scettico sulla faccenda. Anzi, a sèguito di qualche interrogazione preoccupata, mossa in consiglio comunale sulla questione, rassicura. Peraltro, gli uffici comunali non fanno trasparire eccessivo pessimismo, proprio perchè esiste un contratto di affidamento della progettazione, mentre la Soprintendenza ai beni culturali di Foggia sta per rilasciare nulla-osta al progetto medesimo. Intanto, i ritardi accumulati fanno il paio con le continue proteste di coloro che risiedono in quei punti della città fatti oggetto di lavori stradali e sistemazione dei sottoservizi.
Come è il caso di via Amendola, strada di cerniera del centro storico, ancora chiusa al traffico e in parte alla pedonalizzazione. “Sono passati ormai mesi dall’inizio dei lavori su Via Amendola, eppure la situazione è rimasta invariata: la strada è ancora chiusa e i lavori sono completamente bloccati, con conseguenti enormi disagi per i residenti - protestano Francesco Aquilano, Francesca Niro, Vincenzo Checchia, Raffaele La Vecchia e Fabrizio Abate, consiglieri di minoranza interpreti del disagio di quella parte della popolazione ormai esausta - La mancanza di progressi e di una visibile pianificazione dei lavori ha trasformato la quotidianità in un incubo per chi vive nella zona, costretti a convivere con il caos e le difficoltà giornaliere. La situazione è tale che i residenti sono ormai sul piede di guerra, esasperati dall’assenza di soluzioni concrete e di risposte da parte dell’amministrazione comunale.”