Sanità

Foggia, si apre un caso al Policlinico Riuniti: il dg Pasqualone si dimette

Massimiliano Scagliarini

Il direttore generale è pronto a lasciare l’incarico: la giunta regionale deve correre ai ripari. E c’è sempre il rebus Asl Bari

BARI - Il governatore Michele Emiliano non ha ancora deciso chi sarà il nuovo direttore generale della Asl di Bari, orfana da marzo (per il trasferimento di Antonio Sanguedolce al Policlinico di Bari) e travolta 15 giorni fa dall’arresto per tangenti di alcuni tecnici. Ma la settimana che si apre domani porterà un’altra emergenza sulle aziende sanitarie, perché a breve potrebbero arrivare anche le dimissioni del direttore generale degli Ospedali Riuniti di Foggia, Giuseppe Pasqualone.

Il commercialista di Monopoli, 54 anni, non ha mai nascosto il suo disagio per un incarico che lo ha portato così lontano da casa e dalle esigenze familiari. E, a quanto sembra, potrebbe accettare un ruolo manageriale in una importante impresa privata. Nel Policlinico di Foggia ha lavorato con impegno, mettendo in atto un’azione di pulizia (anche nell’ospedale di Foggia c’è stato uno scandalo mazzette), ma è anche finito nel mirino dei sindacati per le dichiarazioni fatte all’indomani del decesso di una paziente in Chirurgia toracica e dell’aggressione dei medici da parte dei parenti della 23enne deceduta. Dichiarazioni in cui ha preso le parti della famiglia.

Pasqualone è tuttora tra i candidati alla nomina di direttore del dipartimento Salute della Regione, l’incarico ricoperto da Vito Montanaro e che la giunta ha prorogato fino a gennaio insieme a quello di tutti gli altri capi degli assessorati. Con la scelta di Raffaele Piemontese come nuovo assessore alla Salute, era sembrato che ci potesse essere anche un cambio alla guida tecnica dell’assessorato ed era parso che la scelta potesse cadere proprio su Pasqualone che con Piemontese ha un rapporto di stima reciproca. Ma le sue dimissioni, che dovrebbero essere ufficializzate martedì e decorrere dal 1° dicembre, segnalano anche una scelta politica. E del resto, considerando che la legislatura durerà (se va bene) altri 10 mesi, cambiare adesso il capo del dipartimento più importante sarebbe stato complicato.

Resta dunque il problema contingente di individuare due direttori. Quello della Asl più importante della Puglia e quello del secondo policlinico pugliese, al centro di investimenti importanti e di un piano di rilancio sul piano dei servizi. Per la Asl di Bari gli idonei alla nomina sono nove, dai quali eliminare Fabrizio D’Addario per via della condanna a tre anni per peculato che gli è costata anche il posto di amministratore unico della Sanitaservice. L’ipotesi più accreditata resta la conferma del direttore amministrativo Luigi Fruscio, facente funzioni da otto mesi, o in alternativa Alessandro Delle Donne (Irccs di Bari).
A Foggia, in caso di dimissioni di Pasqualone, l’azienda verrebbe affidata a interim al direttore amministrativo Elisabetta Esposito (in quanto più anziana rispetto al direttore sanitario Leonardo Miscio). Ma poi andrebbe pubblicato l’avviso per individuare il nuovo direttore, con la procedura ordinaria e con i tempi del caso: si arriverebbe a gennaio, quando scadranno anche gli incarichi di diversi altri direttori generali.

Il dipartimento Salute aveva già ipotizzato di aspettare gennaio per la rotazione dei direttori generali in scadenza, peraltro quasi gli stessi che rischiano la decadenza per il superamento del tetto di spesa della farmaceutica (né Pasqualone né Sanguedolce erano tra quelli). E forse potrebbe essere questa la soluzione per non affidare il Policlinico di Foggia a un direttore esordiente. C’è pure da considerare che le prossime nomine arriveranno nell’ultimo anno di mandato di Emiliano: quanto l’allora sindaco di Bari era in predicato di subentrare a Nichi Vendola, chiese di potersi confrontare preventivamente sulle scelte che lo avrebbero riguardato da lì a poco. È dunque possibile che il suo successore in pectore, Antonio Decaro, possa chiedere di dire la sua.

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