Il caso

Frasi omofobe e razziste, e schiaffi a un 40enne in piazza a Foggia: caccia alla baby gang

L'episodio sabato sera in centro: sono volati anche pugni, la vittima ha denunciato alla polizia

FOGGIA - Una persona di circa 40 anni è stata insultata e picchiata a Foggia da un gruppo di giovani, alcuni dei quali sarebbero minorenni, perché omosessuale. Il branco ha poi picchiato anche un suo amico intervenuto per difenderlo e ha offeso con insulti razziali un’altra ragazza straniera che era con le due vittime dell’aggressione. E' accaduto sabato sera in piazza Mercato.
I ragazzini hanno prima insultato il 40enne con frasi omofobe e poi uno di loro lo ha colpito con uno schiaffo in pieno volto. La vittima ha tentato una reazione ma i ragazzini hanno preso di mira un suo amico intervenuto in sua difesa, colpendono con un pugno alla gola.

La banda ha poi continuano a prendere in giro con frasi razziste una loro amica di origini africane. Il giovane che è stato colpito alla gola è stato medicato in ospedale. Il 40enne ha denunciato l’accaduto alla polizia che ha avviato le indagini. Saranno anche utilizzate le telecamere di videosorveglianza della zona per risalire ai responsabili.

«Ero davanti ad un locale in piazza Mercato e stavo parlando con due amici quando all’improvviso alle spalle mi arriva un violento schiaffo che mi colpisce l'orecchio destro e vengo apostrofato con un epiteto omofobo. Avevo un drink tra le mani che ho rovesciato addosso al giovanissimo aggressore rimasto sorpreso dalla reazione quando, ad un certo punto, ho visto non solo i miei due amici ma l'intera piazza venirmi incontro per fare un cordone di sicurezza nei miei confronti». Così Alessandro, 36 anni, racconta dell’aggressione omofoba subita in piazza Mercato, in pieno centro storico a Foggia, sabato scorso.

Nell’aggressione è rimasto ferito alla gola (colpito da un violento ceffone) un amico della vittima che ha riportato lesioni alle corde vocali e una ragazza di origini africane oggetto di una violenta aggressione verbale a sfondo razzista.
«Erano una decina di ragazzini, una vera e propria baby gang, credo quasi tutti minorenni. Ma la reazione della gente - evidenzia - è stata forte. Hanno tutti fatto muro. Probabilmente gli aggressori credevano di essere 10 contro uno ed invece si sono ritrovati 10 contro 100».

Alessandro dal 2010 vive e lavora come truccatore ed esperto di cosmetica e bellezza a Milano ma rientra spesso nella sua città dove risiedono la sua famiglia e i suoi tanti amici. «Sono stato costretto a non poter immaginare il mio futuro in provincia di Foggia perchè per le mie caratteristiche la mia vita era continuamente minacciata. Sono stato oggetto da adolescente anche di attacchi molto violenti - ricorda - mentre ero in strada a Foggia a volte anche in presenza dei miei genitori».
Alessandro ha sporto denuncia alla polizia giunta sul posto la sera dell’aggressione. «Mi irrita molto anche il fatto che in molti ritengano piazza Mercato un luogo pericoloso - spiega - ma in realtà è il centro storico pulsante della città. In molti secondo me non denunciano nemmeno le aggressioni perchè tanto la situazione non cambia. E’ un territorio troppo abbandonato dalle istituzioni che devono proteggerlo. Mi chiedo se chi è responsabile della sicurezza dei cittadini abbia fallito in tutto». «Un atteggiamento come quello che ho subito io - conclude Alessandro - non connota me ma chi lo esercita».

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