Il caso

Foggia, è polemica: «Nessun accanimento sui clochard, ma al rione Ferrovia serve decoro»

Redazione Foggia

Il Comune replica dopo la contestata multa al barbone

FOGGIA - Le polemiche per la multa al clochard da parte della Polizia locale, sollevate in particolare dalle associazioni Fratelli della Stazione, Avvocati di strada e Comunità politica (quest’ultima trasformata in lista a sostegno della candidata sindaca Episcopo poi eletta), hanno registrato la replica dell’amministrazione comunale che ha richiamato due pilastri della sua mission: legalità e solidarietà.

«Legalità perché lo scioglimento della precedente amministrazione è solo la punta di un iceberg solidissimo di eccezioni trasformate in regole, comportamenti radicati, degrado, principi elementari di convivenza civile ignorati e calpestati. Solidarietà perché le povertà sono drammaticamente aumentate, così come le persone e le famiglie sempre più in difficoltà e scivolate ai margini, che abbiamo il dovere morale di aiutare, per sensibilità personale e umanità prima ancora che pubblici amministratori», si legge in una nota ufficiale dell’Amministrazione che aggiunge: «L’Ambito territoriale di Foggia è stato il primo in Puglia ad approvare il Piano Sociale di Zona, uno strumento che permette di dare risposte concrete a numerose problematiche ed emergenze, e il nuovo corso da noi impresso non solo è all’insegna della continuità dei progetti e degli interventi che si sono rivelati più efficaci e funzionali, ma intende essere ancora più inclusivo e creare una rete ancora più fitta tra le realtà virtuose del Terzo Settore, per non lasciare e fare sentire nessuno, davvero nessuno, escluso.

I ripetuti blitz al Quartiere Ferrovia, auspicati da anni, da mesi, da settimane dai residenti che hanno visto crollare il valore di mercato dei loro appartamenti e negozi, dai professionisti costretti a trasferire altrove le loro attività, dai commercianti di ogni provenienza che lavorano nel rispetto delle normative vigenti, non sono azioni di accanimento e sopruso verso chicchessia: si sta solo cercando di fare rispettare regole e leggi, di restituire decoro e dignità alla città e alla comunità. Mentre, sul piano della solidarietà attiva, solo nell’ultimo anno sono state prese in carico 305 persone dal Pronto Intervento Sociale, il servizio di prima accoglienza dell’amministrazione, 150 delle quali poi accolte in due dormitori. Il Piano di Emergenza Freddo ha intensificato, su precise indicazioni dell’assessora alle Politiche sociali, le attività dell’unità mobile e ampliato il numero di posti letto a disposizione, grazie alla disponibilità della Caritas, delle parrocchie e organizzazioni operanti in città. Sono state e sono pienamente operative tutte le strutture coinvolte nell’assistenza di indigenti e senza tetto: l’accesso resta comunque volontario, e non è possibile ignorare questa condizione ugualmente rispettosa della persona e della sua volontà.» «Facciamo e faremo quindi il possibile per tenere insieme questi due principi, ben conoscendo i rischi e i limiti che questo comporta. Grazie anche al personale della Polizia Locale e delle forze dell’ordine, cui va la nostra solidarietà e vicinanza, e agli operatori del Terzo settore che rappresentano una risorsa preziosa per il nostro territorio», conclude la nota del Comune.

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