Il caso

Foggia, costruito ma inutilizzato l’asilo nido per i dipendenti del Policlinico

Redazione Foggia

Una petizione per far entrare in funzione la struttura realizzata con fondi europei. L’ospedale conta oltre 3000 lavoratori e ha bisogno del servizio

FOGGIA - La struttura è completa da anni, addirittura dai tempi della giunta Vendola, ma non è entrata mai in funzione. Ora c’è una petizione per attivare l'asilo nido aziendale del Policlinico di Foggia. A lanciare la proposta è il sindacato Usb che pone l’attenzione sul welfare aziendale.

“Forte dei suoi oltre 3000 dipendenti tra comparto e dirigenza medica e non medica, il Policlinico di Foggia ha ormai assunto, sia dal punto di vista del bacino di utenza che della rilevanza sanitaria, una evidente dimensione sovraregionale. Al netto di tutte le problematiche che attengono alla gestione del personale ed all'organizzazione del lavoro, uno dei temi che maggiormente interessa la segreteria territoriale della Usb è quello del welfare aziendale”, spiega una nota della segreteria Usb che aggiunge: «Negli anni scorsi, grazie a fondi dell’Unione Europea è stata realizzata la struttura che avrebbe dovuto ospitare all’interno del Policlinico l’asilo nido aziendale, struttura che tutt'oggi però viene destinata a ben altre finalità. La scelta, sbagliata, di non cercare di attivare un qualsivoglia processo gestionale ed organizzativo per fare in modo che la fruizione dell’asilo nido aziendale diventasse un reale esempio di maturità civica, ha rappresentato per tutti i genitori lavoratori del Policlinico di Foggia una palese ed imperdonabile mancanza di rispetto».

«Una disattenzione verso i più elementari diritti soprattutto delle donne che quotidianamente si sforzano per far conciliare la vita familiare con quella lavorativa. E’ chiaro per tutti che condurre i propri figli o i nipoti presso asili nido privati la mattina prima di iniziare il turno di lavoro, pagando elevate rette per garantire l’accesso dei bambini alle 7, prima dell’inizio del turno di mattina - sempre se si riesca a trovare un asilo nido che garantisca tale servizio - rappresenta un ostacolo a volte insormontabile per chiunque. Un muro che si interpone tra le esigenze reali di servizio e lo stato d'animo con il quale il lavoratore deve ottemperare ai propri compiti. L’attivazione dell’asilo nido aziendale verrebbe incontro alle effettive esigenze delle lavoratrici e dei loro bambini; rappresenterebbe un aiuto inconfutabile per tutte le neo mamme ad osservare turni sulle 24/12 ore. Ridurrebbe le difficoltà nel rispettare gli orari di servizio e le frequenti richieste di mobilità verso servizi che adottano orari compatibili con quella che è la gestione familiare da parte della lavoratrice. Ridimensionerebbe drasticamente le richieste di aspettativa per congedi parentali o di trasformazione del rapporto di lavoro in part-time». sottolinea infine l’Usb.

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