L'inchiesta
Appalti al Policlinico di Foggia, chiesto il giudizio per dirigenti, imprenditori e tecnici
L'udienza si terrà a settembre. In 11 sono accusati a vario titolo di concussione, turbativa d’asta e falso ideologico
FOGGIA - Il pm Anna Landi ha chiesto il rinvio a giudizio di 11 persone nell’inchiesta su presunti illeciti in 5 appalti/affidamenti lavori per complessivi 8 milioni banditi dagli ospedali riuniti: riqualificazione e attivazione di 8 sale operatorie, con impegno di spesa di 2 milioni e 200mila euro; gestione e manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti elettrici, per un impegno di spesa di 4 milioni; viabilità interna e accessi carrabili e pedonali con impegno di spesa di 42mila euro; attività di taglio e piallatura legno con 21 affidamenti e forniture per 140mila euro; gestione e manutenzione degli impianti gas medicinali e tecnici per un impegno di spesa di 1 milione e 600mila euro. Imputati 2 dipendenti ospedalieri, 7 imprenditori, 1 notaio, 1 consulente; rispondono a vario titolo di 9 capi d’accusa per fatti tra il 2018 e il 2021: 3 concussioni; 5 turbative d’asta e /o turbata libertà del procedimento di scelta del contraente; 1 falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici in relazione a una presunta falsa delega. Il gup del Tribunale dauno Antonio Sicuranza ha fissato per l’11 settembre l’udienza preliminare.
In attesa di giudizio Massimo De Santis, 63 anni di Foggia, già dirigente dell’area di gestione tecnica, coinvolto nei 5 appalti e accusato concussione perché avrebbe preteso regalie e lavori gratis a casa in cambio di appalti e forniture, turbativa d’asta e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente; Luigi Borrelli, 54 anni, di Cerignola, con analoghe mansioni, accusato di turbativa d’asta per i lavori di viabilità interna agli OO.RR. Ci sono poi 7 imprenditori/legali rappresentati di aziende imputati per turbativa d’asta: Nicola Stefanelli, 57 anni di Bari, rappresentante legale della “Esse ingegneria”, progettista della gara per l’attivazione delle sale operatorie e dirigente pro tempore degli ospedali riuniti; Marco Labianca, 36 anni di Valenzano, legale rappresentante della “Airleg”; Giovanni Amoruso, 58 anni di Bari, contact manager della “Siram spa” (Siram-Aileg sarebbero state favorite per vincere l’appalto per le sale operatorie); Giuseppe Fiorino, 48 anni di Altamura, amministratore di fatto della “Item Oxigen”, interessata all’affidamento della gestione degli impianti gas medicinali; Domenico Cuoco, 51 anni, napoletano residente a Foggia, amministratore e legale rappresentante della “Gami impianti”; Michele Iatarola, 55 anni, foggiano, legale rappresentante della “Imtec srl” (le due aziende interessate alla gara per la manutenzione degli impianti elettrici); e Matteo D’Augelli, 44 anni, foggiano, amministratore unico della “Fidati srls” interessata alla gara per gli impianti elettrici. Coinvolti infine il notaio Rocco Di Taranto, 59 anni di Foggia, che risponde con Cuoco e Iadarola di turbativa d’asta in relazione alla gara per la gestione degli impianti elettrici; e Sergio La Mura, 62 anni, milanese, consulente esterno della “Airelg”, per concorso in turbativa d’asta per l’appalto relativo all’attivazione delle sale operatorie. Tutti respingono le accuse.
Il blitz della Guardia di Finanza il 17 gennaio 2023 portò a 4 arresti su ordinanze cautelari del gip: carcere (dal 7 marzo ottenne i domiciliari fuori regione) per De Santis, principale imputato dell’inchiesta; domiciliari per Stefanelli, Amoruso e Labianca, accusati di turbativa d’asta e turbata libertà di scelta del procedimento di scelta del contraente, poi rimessi in libertà dal Tribunale del riesame di Bari il 6 febbraio. Gli imprenditori D’Augelli e Fiorino, inizialmente indagati per corruzione di De Santis, sono contestualmente vittime di concussione da parte dell’ex dirigente ospedaliero e imputati di turbata libertà degli incanti.