Ambiente a rischio
Foggia, il Wwf: «Nessuno informa i cittadini sul caos dei rifiuti»
Allarme dei geologi: «L'immondizia non raccolta modifica la sua composizione chimico-fisica e rilascia sostanze nocive»
FOGGIA - Cattivi odori, cumuli di rifiuti d’ogni genere vicino ai cassonetti sono visibili dal centro della città fino alla periferia. «La situazione non è chiara, nessuno comunica nulla ai cittadini che ci contattano preoccupati», denuncia Maurizio Marrese presidente del Wwf Foggia. «Rispetto l’emergenza dell'autunno scorso - rileva - questa volta è anche peggio: le alte temperature con le improvvise piogge rischiano di creare situazioni favorevoli alla diffusione di cattivi odori e situazioni rischiose dal punto di vista igenico-ambientale, inoltre gli impianti di smaltimento sono visitati da file interminabili di camion; Passo Breccioso e i suoi abitanti sono esausti e rassegnati di fronte all’inerzia di chi amministra la città e dei servizi pubblici».
Una situazione che a Foggia i cittadini subiscono ormai ciclicamente, le emergenze si susseguono con una media estiva anche di un blocco al mese (è andata così nell'estate 2022), la città è sempre più sporca, i cassonetti luoghi da cui star lontani. C'è il rischio serio di epidemie, la stratificazione dei rifiuti non raccolti è visibile a occhio nudo, la gente quasi non ci fa più caso.
«Un'emergenza che a Foggia sta diventando prassi - denuncia ancora il Wwf - normalità o quotidianità, tanto che i cittadini ormai rassegnati, si adeguano al servizio scadente piuttosto che pretendere un servizio di raccolta e smaltimento rifiuti degno del 2023. Stiamo assistendo ad un “effetto domino” che rischia, se già non lo è diventato, di diventare irrecuperabile anche per gli anni a seguire».
L'associazione ambientalista vuol «cogliere l’occasione, come abbiamo fatto anche mesi fa - annota Marrese - nel chiedere a chi amministra la città di cambiare passo, di dare una svolta dimostrando ai cittadini “delusi e rassegnati” che una Città diversa è possibile. Confidiamo quindi nel Prefetto, speriamo che affronti la situazione saggiamente e insieme alla società civile, oggi c’è bisogno di un servizio di raccolta e smaltimento serio e al passo con i tempi, che ponga al primo posto la prevenzione e la riduzione dei rifiuti e solo in subordine il riciclo e le altre forme di smaltimento e raccolta controllata».
Quadro sempre più preoccupante sul fronte dell'igiene pubblica, la Regione non interviene e si occupa di altro. La constatazione è di Giovanna Amadei dell'ordine dei Geologi della Puglia: «Mentre la regione Puglia pubblica il bando, rivolto ai comuni, da 2 milioni di euro per la pulizia straordinaria dei rifiuti abbandonati, in provincia di Foggia si rischia un’emergenza rifiuti per il rallentamento dei mezzi che conferiscono l’indifferenziata nell’impianto di biostabilizzazione di Passo Breccioso, alle porte di Foggia, con conseguenti disagi ai comuni e gli annessi rischi ambientali per i camion che stazionano per ore al suo ingresso».
«Ricordo - puntualizza Amedei - come spesso ci si dimentichi della pericolosità dei rifiuti, specie di quelli abbandonati, perché nel tempo il rifiuto abbandonato modifica la sua composizione chimico-fisica e rilascia nell’ambiente sostanze nocive inquinando il terreno e le falde acquifere, parte preziosa dell’approvvigionamento idrico. E questo senza dimenticare poi il fenomeno delle microplastiche, si stima ci siano infatti 24mila miliardi di microplastiche sulla superficie degli oceani, delle quali si nutrono inconsapevolmente pesci e crostacei e che poi finiscono inesorabilmente sulle nostre tavole».