Foggia
Capobianco, la filiera chiusa con l'agricoltura di precisione
L'azienda foggiana esempio di innovazione, testimonial a Londra
FOGGIA - Produzione, sostenibilità e filiera chiusa. Parole d’ordine per l’agricoltura del futuro e che stanno facendosi largo anche in provincia di Foggia, l’area più agricola del Centro-Sud - conviene talvolta ricordarlo - con una superficie agricola utilizzata (Sau) di oltre 500mila ettari coltivati nelle più variegate produzioni. Un esempio del salto di qualità in atto nell’organizzazione e nella nuova capacità delle imprese proviene dalla Capobianco Organic Farm, azienda agricola e di produzione agroalimentare, invitata quale testimonial di innovazione dall’Anga di Confagricoltura a Londra il 28 aprile scorso al workshop "on Italian Agribusiness", durante la visita istituzionale della presidente del consiglio Giorgia Meloni nel Regno Unito. Un’opportunità che ha permesso a decine di operatori del made in Italy di prendere parte al workshop e di incontrare gli operatori locali della ristorazione di qualità. L'azienda foggiana Capobianco Organic farm, è una realtà che nasce dalla consolidata attività pluridecennale di commercializzazione di macchine agricole di ogni tipo ma che con la terza generazione va sviluppandosi sempre più sull’agricoltura di precisione, implementando le proprie potenzialità con l’ausilio dell’innovazione tecnologica.
«Le aziende del gruppo Capobianco sono altamente sinergiche tra loro e creano un circolo virtuoso di best practice in campo agroalimentare. Nasciamo nel settore della meccanizzazione agricola come Capobianco Trattori - afferma Rachele Capobianco, che conduce l’azienda di famiglia con il fratello Vincenzo - che ci ha permesso di sviluppare un know-how tecnologico ineguagliabile in oltre 70 anni di attività. Esperienza che oggi mettiamo in campo attraverso la nostra azienda agricola biologica Tullio Manlio Capobianco, un percorso che trova la sua massima valorizzazione attraverso un prodotto finito che commercializziamo con il marchio Capobianco Organic Farm e che si basa sui principi che contraddistinguono il Made in Italy ovvero qualità, sostenibilità e filiera chiusa».