Il vertice
A Bari consiglio straordinario monotematico sulla sicurezza nel Foggiano
La vicepresidente Capone: «Da questo Consiglio partirà la richiesta di incrementare le forze dell’ordine». Emiliano «Totale collaborazione con il Governo»
BARI - La presidente del Consiglio regionale, Loredana Capone, ha aperto i lavori del Consiglio straordinario monotematico sul tema sicurezza a Foggia e in provincia. Prima di entrare nel vivo del dibattito la presidente ha ricordato Ernesto Abaterusso, ex consigliere regionale e parlamentare, scomparso nei giorni scorsi. Presenti il viceministro Paolo Francesco Sisto, del prefetto di Foggia Maurizio Valiante e del procuratore capo di Foggia, Ludovico Vaccaro.
«Certamente da questo Consiglio - ha detto Capone - partirà la richiesta di incrementare le forze dell’ordine perché, come emerso dalla nostra Commissione criminalità nel 2021 sono stati presi in forza 31 poliziotti, signor viceministro, a fronte di 65 tra pensionati e trasferimenti ad altre sedi, nel 2022 andranno in pensione 60 poliziotti, e ad oggi ne sono stati presi in forza solo 33». «Ma contemporaneamente - ha aggiunto - bisogna investire sulla scuola, sull'università. Molti studenti, dopo questi due anni di pandemia, hanno interrotto anzitempo il loro percorso scolastico e formativo. Lo dice l’Istat, lo dice esattamente nell’ultimo rapporto. Il numero delle scuole comunali foggiane dell’infanzia è stato dimezzato perché non c'erano abbastanza iscrizioni».
«Certamente - ha continuato - da questo Consiglio emergerà l'esigenza, come segnalata dal procuratore Vaccaro, di ripristinare i presìdi giudiziari periferici soppressi, anche in virtù delle difficoltà di collegamento tra i centri delle aree interne e le sedi dei tribunali. Ma contemporaneamente bisogna garantire al territorio foggiano infrastrutture viarie, ferroviarie e marittime, promuovere il superamento dei conflitti tra la Puglia e le Regioni confinanti per la gestione delle risorse idriche, così da favorire la programmazione di opere e servizi a carattere interregionale».
La provincia di Foggia vive una «situazione di grande criticità sotto il profilo della sicurezza», però «lo Stato sta facendo la sua parte, sta facendo sentire la sua forza, sta facendo molto» ha detto il prefetto Maurizio Valiante.
Il prefetto ha fatto il punto della situazione, delineando la presenza di tre organizzazioni criminali e più «batterie» specializzate in assalti ai portavalori e bancomat. Una criminalità organizzate che «tra l’altro - ha detto - si sta innovando molto, perché sta acquisendo una diversa connotazione operativa che si sta infiltrando massicciamente nell’economia legata al territorio per condizionarla dalle fondamenta e indirizzarla verso finalità illecite».
«Questo articolato quadro criminale della provincia, però, è stato fortemente condizionato e limitato dalla intensificazione dell’attività di contrasto posta in essere egregiamente dalla magistratura e dalle forze di polizia», ha aggiunto. Rispetto agli organici delle forze dell’ordine, il prefetto ha assicurato che il Foggiano «rispetto a tante altre realtà del territorio nazionale» ha un organico «abbastanza adeguato numericamente, perché il dato complessivo delle risorse delle forze di polizia nel territorio provinciale ammonta a circa 2.400 unità».
Emiliano «Assicuriamo totale ma reciproca collaborazione col Governo »
«La collaborazione da parte della Regione Puglia con i Governi che si sono avvicendati in questi anni è sempre stata totale e lo sarà anche con questo esecutivo». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, intervenendo al Consiglio regionale monotematico sulla sicurezza nel Foggiano. «Sulle questioni che servono ai cittadini - ha aggiunto - non ha impatto il marketing della politica legato alla divisione di schieramenti, ma la nostra capacità di lavorare insieme. E in Capitanata possiamo lavorare con grande intensità». «Il fatto che il capoluogo della Capitanata - ha aggiunto - sia stato sciolto per mafia è una di quelle cose che ancora mi brucia non solo per l’impatto di immagine ma per le conseguenze determinate in tanti aspetti fondamentali»
«Tutta questa situazione può migliorare se il governo deciderà di raddoppiare l’organico della magistratura foggiana, di aprire le sedi giudiziarie, soprattutto sul Gargano e nei Monti Dauni. Bisogna collaborare - ha continuato Emiliano - Foggia ha soprattutto un problema: una pressione criminale molto forte, collegata allo scioglimento per mafia del Comune capoluogo. Questa pressione ha creato una sensazione nell’economia e nella comunità di grave insicurezza che accentua il disagio e le difficoltà. Negli anni passati a seguito di gravissimi fatti di sangue, siamo riusciti ad avere dai governi precedenti l'apertura di un ufficio della Direzione Investigativa Antimafia, abbiamo avuto la costituzione del gruppo Cacciatori di Puglia che sul Gargano ha offerto un grande contributo. E poi la Regione con fondi propri ha messo a disposizione della DIA di Bari un ufficio a Foggia: le forze di polizia anziché andare tutte le volte a Bari per riferire possono lavorare tranquillamente a Foggia»
Barone «Serve un intervento serio del Governo»
«Il consiglio regionale monotematico sulla Capitanata è stato un momento di confronto importante sulle tante problematiche di questa terra, che per troppo tempo si è sentita abbandonata. Lo ripetiamo ancora una volta: viviamo un momento difficilissimo, dal punto di vista sociale ed economico e non dobbiamo essere lasciati soli». Lo dichiara l'assessore al Welfare della Regione Puglia, Rosa Barone, a margine del consiglio regionale monotematico sulla sicurezza in Capitanata. «Ognuno - aggiunge - deve fare la sua parte: i Comuni, la Regione e lo Stato per far sì che la parte sana della nostra provincia, che è costituita dalla grande maggioranza dei cittadini, non perda la fiducia, ma reagisca». «Servono soluzioni concrete e questa è una battaglia - riferisce - che il Consiglio regionale deve portare avanti: continuare a chiedere al Governo un intervento serio, maggiori uomini e mezzi perché abbiamo bisogno di sicurezza. Lo dicono i 13 omicidi che ci sono stati dall’inizio dell’anno e i dati sulla criminalità emersi anche oggi». «Il viceministro Sisto ha parlato della necessità di garantire sui luoghi la presenza dei presidi giudiziari, una questione - conclude l’assessora Rosa Barone - che va risolta in maniera organica e non con interventi spot. E questo e quello che chiediamo».
Sisto: Governo vuole mettere mani ad abuso d'ufficio
«Il 24 sarò all’Assemblea dell’Anci per ribadire che il Governo intende mettere mano all’abuso d’ufficio. Perché ha scelto di restituire ai sindaci la loro capacità di agire e non di aver paura nel farlo». Lo ha detto il viceministro alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto, chiudendo a Bari il Consiglio regionale monotematico sull'emergenza sicurezza nel Foggiano. «Certo - ha aggiunto - che l'insicurezza si ripercuote sullo sviluppo e sono due le strade da percorrere parallelamente: la prima è quella repressiva, gli interventi sul territorio. Non so se si potrà aprire una sede della Dda a Foggia, ma so che l’esercizio della giustizia ha bisogno di organici e che il giudice è una sorta di direttore d’orchestra, così come la giustizia è una risposta di sistema».