Turismo

Foggia: più stranieri per il Gargano, la sorpresa dai Monti dauni

Massimo Levantaci

Notarangelo di Federalberghi: «Il Gino Lisa stimoli la domanda dall'estero»

FOGGIA - Avanti piano, il turismo impetuoso della provincia di Foggia (2 milioni di arrivi solo a Vieste durante la stagione estiva) prende le misure alla prima vera stagione post-Covid che sta per cominciare. I numeri per migliorare dati di tutto rispetto ci sono tutti, non solo sul Gargano. La sorpresa potrebbe arrivare dai Monti dauni.

«Il nostro turismo è strutturato su un certo target - dice Gino Notarangelo, presidente di Federalberghi per la provincia di Foggia - il Gargano è sostanzialmente per le famiglie che infatti ci premiano ogni anno. Possiamo crescere, dobbiamo crescere ancora. Ma bisogna farlo senza rincorrere false chimere». L’avvio di Pasqua è stato incoraggiante sebbene non tutte le strutture fossero ancora aperte. Chi ha però scelto la politica della non stagionalità vede il bicchiere mezzo pieno: «I tempi sono maturi perché anche i Monti dauni si facciano spazio nell’offerta turistica di questa provincia», sottolinea Pino Di Carlo gestore e proprietario del Grand hotel Vigna Nocelli sulla Foggia-Lucera. «I turisti, molti stranieri, arrivano a piccole dosi. Tutti ci scelgono per determinati requisiti: si mangia bene, i prezzi sono bassi e poi molti di essi sono alla riscoperta di un itinerario storico-architettonico che li porta a Troia, Pietra Montecorvino, Lucera, Ascoli Satriano. Peccato per la promozione del territorio, se ne fa davvero poca. Potremmo avere numeri ben più importanti. Ma stiamo crescendo anche noi, a piccoli passi magari».

La nuova campagna estiva partirà in sordina, probabilmente all’insegna dei nuovi voli da e per l’aeroporto Gino Lisa anche se una vera programmazione si potrà stabilire solo dal prossimo anno. Un evento che non scalda però i cuori degli albergatori, Notarangelo spiega perché: «Foggia è l’epicentro di una vasta area, fa bene il comitato Vola Gino Lisa a coinvolgere i sindaci di Potenza, Campobasso, Benevento. Il Gino Lisa per ritagliarsi un suo mercato dovrebbe diventare complementare agli altri aeroporti, offrire tratte che gli altri scali non hanno. Quanto al turismo, noi siamo ovviamente interessati più all’incoming: se Foggia diviene più attrattiva sarà più facile raggiungerci specie da parte del turismo internazionale. E’ così che potremmo cominciare a destagionalizzare la vacanza, altrimenti aprire a Pasquetta per poi lavorare a scartamento ridotto nei giorni successivi fino al prossimo ponte vacanziero, non avrebbe molto senso».

L’aeroporto può essere un volano soprattutto per il dello dei Monti dauni: «Un esempio potrà aiutare a capire: tempo fa abbiamo ospitato un gruppo di spagnoli, è stato il tour operator a portarli a Lucera. E sulle orme di Federico II un altro gruppo di tedeschi è stato da noi alcuni giorni. Piccoli flussi - sottolinea Di Carlo - ma significativi della forza di questo territorio. Con un aeroporto pienamente attivo, queste presenze che già ci sono potrebbero diventare più importanti. Aspettiamo, ad esempio, i ritorno degli americani che sono spariti durante i due anni del Covid. Per questo dico - conclude Di Carlo - che se avessimo una promozione mirata dei Monti Dauni si potrebbe fare molto di più. I comuni, la Provincia, ci aiutino».

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