IL CASO
È di Lucera la rettrice della Bicocca che ha rinviato il corso su Dostoevskij
La Iannantuoni si scusa a nome dell'Ateneo con lo scrittore Nori, il quale dice «no dopo la censura»
FOGGIA - È di Lucera, classe 1970, Giovanna Iannantuoni, l'economista rettrice dell'università Bicocca di Milano (dal 2019) che è salita agli onori della cronaca per aver scatenato la polemica per la decisione di rimandare il ciclo di incontri del romanziere Paolo Nori su Dostoevskij. Tale decisione è poi rientrata, ma a questa è seguito il «no grazie» dello scrittore parmense.
«Come rettrice di Milano-Bicocca - ha scritto in un comunicato la foggiana Iannantuoni - mi scuso per avere urtato diverse sensibilità in un momento così delicato, ma non era intenzione dell’Ateneo esercitare alcuna forma di censura. L'Università Bicocca - ha assicurato - è, e rimane, un luogo di libera manifestazione del pensiero, dell’insegnamento e della ricerca. Il nostro Ateneo da sempre persegue i principi di inclusione, agisce contro ogni discriminazione ed ha sempre dimostrato di essere accogliente verso tutte e tutti. Profondamente rammaricata per quanto accaduto con Paolo Nori - ha concluso la rettrice -, rinnovo l’invito allo scrittore a partecipare a un ciclo di incontri su Dostoevskij».
Nori, classe 1963, traduttore, blogger e autore di una cinquantina di romanzi, è docente al Dipartimento di studi umanistici della Iulm, insegna Traduzione editoriale della saggistica russa. In questo caso era stato chiamato dalla Bicocca per un mini-corso su Fëdor Michajlovič Dostoevskij. «Quel corso era inopportuno, era scritto nella email dell’università» evidenzia Nori, che parla di una «ridicola censura», commentando: «La paura che fanno i russi sta prendendo dimensioni singolari». La Bicocca conferma il corso nel programma «Between writing» su contenuti già «concordati» con lo scrittore, il quale non ha ancora deciso se ritornerà sui suoi passi per tenere dunque il ciclo di incontro sul «discusso» scrittore russo.