l'annuncio

Maxi-evasione da carcere Foggia: catturato l'ultimo latitante, Cristoforo Aghilar

Redazione online

Era sottoposto a fermo dal Pubblico Ministero per l’omicidio pluriaggravato della suocera, lo scorso 29 Ottobre

Mancava all'appello solo lui, sottoposto a fermo dal Pubblico Ministero per l’omicidio pluriaggravato della suocera lo scorso 29 Ottobre: Cristoforo Aghilar, l'ultimo evaso dal carcere di Foggia, 36 anni, di Orta Nova (Fg), è stato arrestato questa notte dai carabinieri. Era riuscito a fuggire durante la maxi-evasione di massa dal penitenziario dello scorso 9 marzo.

A quanto si apprende Aghilar è stato catturato in un casolare a Minervino Murge (BAT) dove ha trascorso parte della latitanza. All’uomo è stata notificata anche una ordinanza per concorso in rapina relativamente ad un’auto rapinata durante la fuga. Stando a quanto trapela, l’uomo si sarebbe rifugiato in questi quattro mesi tra Orta Nove e la provincia della Bat.

Avrebbe cambiato una decina di covi nel corso della sua latitanza, durata quattro mesi, Cristoforo Aghilar, il 37enne evaso con altri 71 dal carcere di Foggia 9 marzo e catturato la scorsa notte in un casolare abbandonato nelle campagne pugliesi di Minervino Murge. L’evaso non ha opposto resistenza, anzi alla vista dei Carabinieri si è complimentato con loro per la cattura: «Vi faccio i complimenti, siete stati davvero bravi», ha detto mentre i militari lo arrestavano. "C'è stato uno sforzo investigativo notevole - ha commentato il procuratore capo di Foggia, Ludovico Vaccaro -. Sono state effettuate 60 intercettazioni, di cui una cinquantina telefoniche e dieci ambientali; sono stati installati 12 gps ed effettuate un centinaio di perquisizioni». Di scarsa collaborazione della popolazione locale e di mancanza di segnalazioni, anche anonime, ha parlato invece il comandante provinciale dell’Arma, il colonnello Nicola Lorenzon. «Forse per la sua alta capacità di mimetizzarsi o forse per la pericolosità del soggetto - ha detto - ma non abbiamo ricevuto grande collaborazioni da parte del territorio». Aghilar era in carcere per l’omicidio aggravato di Filomena Bruno Il 29 ottobre scorso, mamma dell’ex fidanzata. Ora deve rispondere anche di evasione (udienza di convalida davanti al Gip di Trani) e di rapina aggravata in concorso per la rapina di un’auto utilizzata per la fuga.

LE PAROLE DEL LEGALE DI FILOMENA BRUNO, LA VITTIMA - «Siamo sollevati per questa cattura. Ora i figli e i parenti di Filomena Bruno possono rientrare ad Orta Nova». Lo ha dichiarato l’avvocato Michele Sodrio, che difende la famiglia di Filomena Bruno, l’ex suocera uccisa da Cristoforo Aghilar, 37 anni, il 29 ottobre scorso a Orta Nova (Foggia), commentando la cattura dell’uomo. Dopo la fuga di Aghilar la famiglia della vittima era stata costretta a trasferirsi in una località protetta. "Lo Stato ha riparato a un grandissimo torto, quello di aver consentito a questo soggetto di fuggire - prosegue Sodrio -. Due giorni fa ho sentito i figli della signora Filomena Bruno: erano disperati. Non ce la facevano più a stare reclusi. Mi hanno raccontato - aggiunge - che altri amici e parenti e addirittura la fidanzatina del figlio maggiore Nicola avevano tagliato ogni rapporto con loro per paura di ritorsioni da parte di Aghilar». Secondo il legale, ora per l’ex latitante «deve iniziare immediatamente il processo per il brutale omicidio. Mi auguro - continua - che i giudici gli riconoscano anche il grave e ripetuto stalking contro la vittima nei mesi e nelle settimane precedenti all’omicidio». I familiari di Filomena Bruno avevano fatto causa contro l’Arma dei Carabinieri per la mancata protezione alla vittima. «È già iniziata la causa civile che si sta celebrando al tribunale di Bari contro il ministero della Difesa e ministero dell’Interno responsabili per l’Arma dei Carabinieri - precisa Sodrio -. Chiediamo un milione e 600 mila euro di risarcimento per i familiari della vittima perché Filomena Bruno prima di essere uccisa aveva denunciato più di una volta le minacce ricevute da Aghilar: aveva chiesto disperatamente protezione per sé e per tutta la sua famiglia. Ma non è stata adeguatamente protetta», conclude Sodrio.

RITROVATE LETTERE NEL CASOLARE - C'erano anche delle lettere scritte di proprio pugno e pronte per essere spedite, altre invece ricevute, nel casolare abbandonato a Minervino Murge (Bat) dove la scorsa notte i Carabinieri hanno catturato Cristoforo Aghilar, evaso insieme ad altri 71 detenuti dal carcere di Foggia il 9 marzo scorso. Ora le indagini dei Carabinieri si starebbero concentrando sulla presenza di eventuali fiancheggiatori che possano aver favorito la latitanza dell’uomo. «Quando c'è una latitanza così lunga - ha detto il procuratore capo di Foggia Ludovico Vaccaro nel corso della conferenza stampa - ci portano a ritenere che il soggetto ha fatto vari spostamenti ed è quindi inevitabile pensare che ci siamo stati degli aiuti». Nel corso delle ricerche sono state effettuate decine di perquisizioni tra i comuni foggiani di Orta Nova, Ordona, Stornara, Stornarella ed Ascoli Satriano. Gli inquirenti hanno raccolto anche elementi investigativi circa la volontà da parte di Aghilar di espatriare. 

Privacy Policy Cookie Policy