Il ricorso

Serracapriola, compravendita illecita di loculi nel cimitero: sindaco ha obbligo di dimora

Redazione online

Prima era ai domiciliari. Ricorso al Tribunale del Riesame Bari

BARI -  La Procura di Foggia ha presentato ricorso al Tribunale del Riesame di Bari contro l’obbligo di dimora concesso, invece degli arresti domiciliari, dal Gip di Foggia al sindaco di Serracapriola, Giuseppe D’Onofrio, raggiunto dalla misura cautelare il 20 novembre scorso perché accusato di tentata concussione, concussione e abuso d’ufficio. L'abuso d’ufficio continuato è ipotizzato perché il sindaco è accusato di aver agevolato un imprenditore edile, anche lui tra gli indagati, nella compravendita di loculi del cimitero.

Nel procedimento di sostituzione della misura cautelare il Gip ha evidenziato, riferisce la Procura, la «permanenza dei gravi indizi di colpevolezza a carico del sindaco evidenziando come gli stessi, a seguito degli interrogatori di garanzia, risultino ulteriormente rafforzati quanto alla sussistenza del delitto di abuso di ufficio contestato a D’Onofrio nell’ambito degli accertamenti inerenti all’illecito compravendita di loculi cimiteriali».

Tre gli episodi che la Procura contesta a D’Onofrio. Oltre all’abuso d’ufficio, la tentata concussione: è per l’accusa di aver minacciato di licenziamento il comandante della Polizia locale Giuseppe Castelnuovo, per arrivare ad avere dai Carabinieri informazioni coperte da segreto investigativo, inerenti le acquisizioni di documenti disposte dal Pm a Palazzo di Città. L’altra imputazione, concussione, è legata ad alcune pratiche edilizie: il sindaco è accusato di aver costretto un cittadino, destinatario di una contestazione di abusivismo edilizio, a revocare il mandato dato al proprio tecnico per rivolgersi a un uomo di fiducia dello stesso sindaco.

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