L'opinione
Caro Crozza, quel libro al liceo «Ribezzo» è fonte di pensiero critico
«Sono la professoressa Giulia Schiavone del Liceo Scientifico «Francesco Ribezzo» di Francavilla Fontana, (Brindisi). Sono la persona che ha proposto la lettura guidata del libro del generale Roberto Vannacci, "Il mondo al contrario"»
Sono la professoressa Giulia Schiavone del Liceo Scientifico «Francesco Ribezzo» di Francavilla Fontana, (Brindisi). Sono la persona che ha proposto la lettura guidata del libro del generale Roberto Vannacci, «Il mondo al contrario». È una mia libera scelta. Non è un testo adottato dall’istituto Ribezzo. Vorrei che la «Gazzetta» pubblicasse una lettera che ho indirizzato a Maurizio Crozza e che ho già provato a inviare ai suoi contatti pubblici.Io non sono razzista, non sono omofoba e non sono sessista. Io sono io. Faccio l’insegnante e ogni giorno entro in classe con l’idea di far leggere qualcosa ai miei studenti. Preferibilmente anche le etichette dei detersivi. Non di un detersivo. Almeno di due. Io rispetto la Costituzione italiana e rispetto la legge. E questo insegno ai miei studenti. Ogni giorno. L’insegnamento più importante, però, riguarda due valori: l’assunzione di responsabilità e la coerenza. Io sono questo.Mi piace leggere. Non ci riesco come vorrei perché non c’è il tempo. A scuola si lavora e tanto. Ci sono i futuri cittadini da formare. E non c’è tempo da perdere. La mia scuola è un Istituto glorioso. E non sono chiacchiere. Fa onore a Francesco Ribezzo. E fa onore all’Italia. Ancora adesso.
Ciao Maurizio. Sono Giulia Schiavone, la prof che ha fatto leggere il libro di Vannacci a scuola. Vuoi sapere una cosa? ho capito finalmente cosa vuol dire satira politica. L’ho provata sulla mia pelle, l’hanno provata i miei studenti, i miei colleghi, la scuola intera, i miei amici, la comunità di Francavilla. Così come ho provato la violenza vera, quella dei media. Fa male, sai? Fa male davvero.
Io ti seguo da sempre e il tuo programma è un mito per gli studenti.
Le riflessioni garbate degli studenti sul libro di Vannacci (perché gli studenti sono garbati, quando sono seguiti con attenzione) sono state accompagnate dalla visione del tuo Vannacci. Sai come si divertono gli studenti, sai che distanze prendono, sai come si distruggono i presunti miti? Il mondo al contrario non è un libro adottato dalla mia scuola tra i libri di testo. Ci mancherebbe altro. Il libro è una mia lettura estiva casuale e l’ho proposto io a scuola in una classe quinta, che ne aveva già sentito parlare. Circola il pdf dappertutto. Non hanno bisogno di comprare il libro che ben si adattava, dal mio punto di vista, ai percorsi di educazione civica che facciamo nella scuola. Vuoi sapere il contesto? Perché il contesto è importante. L’unità didattica del trimestre si chiama Pensiero critico e comunicazione al tempo dei social. Te la mando in allegato.
Sai che il liceo Ribezzo è scuola capofila per l’educazione alla cittadinanza? Abbiamo, percorsi, attori, iniziative di alto livello. Entra nella pagina Facebook della nostra scuola. Nelle due ore che ho dedicato con gli studenti di quinta classe alla riflessione sul libro di Vannacci nel chiuso della mia aula, non hai idea di quale meccanismo fantastico si è innescato negli studenti che hanno la loro applicazione di rassegna stampa sul cellulare.
Con un po’ di allenamento, sono in grado di trovare materiale di studio, discriminando le fonti, di confrontare le notizie, di esprimere un giudizio critico garbato, di farsi una loro idea. E il libro di Vannacci è presto dimenticato.
I miei studenti non sono razzisti, non sono omofobi, non sono sessisti e rispettano la Costituzione, così come io non sono razzista, non sono omofoba, non sono sessista e rispetto la Costituzione. Gli studenti non hanno bisogno di me per cercarsi un libro e leggerlo (se e quando leggono). Figuriamoci il libro di Vannacci che è in vetta a qualche classifica; ma se i libri li leggono con me, allora cambia tutto, perché gli strumenti di lettura corretti e rispettosi della Costituzione, glieli fornisco io. La verità è che gli studenti non leggono e se leggono, leggono male. Pensi che a scuola non ci sia Dante, Pascoli, Calvino o i grandi delle letterature? ma non hai idea di quanto sia difficile farli leggere, insegnare loro a scrivere.
I giovani, senza guida, sono preda della violenza quotidiana nel mondo selvaggio di internet dove non ci sono regole che tengano. Questa stessa violenza contraria alla Costituzione.
La scuola vive una emergenza educativa. La verità è questa. Sai che significa stare in una classe? O stabilisci delle regole e fornisci una guida sicura o soccombi. E loro con te. Non è questione di Vannacci. Io sono un’insegnante e vedo la scuola in sofferenza.
Siamo tutti in sofferenza. E nessuno lo dice. La scuola forma i cittadini di domani, Maurizio, sì o no? La verità è che la scuola ha perso il suo magnifico ruolo. E nessuno ci crede più.
In tempo di covid ho visto i miei studenti piangere, i miei colleghi piangere. Io ho pianto. Chi pensi che abbia tenuto su gli studenti che altrimenti sarebbero andati a fondo. Sai quanto abbiamo urlato dietro i monitor perché non spegnessero audio, video perché si togliessero il pigiama e la copertina e indossassero i vestiti. Sai quanto abbiamo sofferto? In quindici giorni, dalla chiusura della scuola, nel 2020 abbiamo imparato a fare cose impensabili, perché noi siamo ancora capaci di usare le nostre risorse mentali, intellettuali, organizzative. Questi giovani sono in grado di utilizzare delle risorse? Da dove vengono le risorse se non dalla scuola? Io non ho voce adesso, Maurizio. Nessuno mi ascolta. Eppure, questa è la voce della Scuola Italiana. E non è questione di Vannacci, Maurizio.