La riflessione
L'ascolto dei territori? La politica non scopre una «nuova metodologia»
Non ci nascondiamo la sofferenza che sta vivendo la struttura del Comune su cui è piombata la realtà del PNRR con tutta la forza burocratica di cui abbisogna per essere utilizzata
Non si tratta più di ascoltare ma bisogna rapidamente attivare la zona del cervello in cui si elaborano le «cose» ascoltate e si agisce di conseguenza. È bene chiarire che non è sufficiente per una forza politica dire in un programma «bisogna ascoltare i territori».
Purtroppo i territori, da molti anni, dicono sempre le stesse cose più o meno con variazioni di linguaggio, per modernizzare le richieste, quasi sempre inascoltate e le richieste sempre rinviate… Certamente da settembre scorso la «musica» è cambiata, con una abilissima mossa il «popolo» ha fatto democraticamente la sua rivoluzione cambiando in maniera profonda lo scenario politico nazionale. Ora però bisogna riempire la nuova scena politica.
In genere ci si lamenta della mancanza di fondi, ora non più. È giunto il tempo di dire bene cari tutti è giunto il momento: «Qui si parrà la vostra nobilitate»!
Non ci nascondiamo la sofferenza che sta vivendo la struttura del Comune su cui è piombata la realtà del PNRR con tutta la forza burocratica di cui abbisogna per essere utilizzata. Tutto quanto premesso è scontato che ogni «discorso» prende toni molto alti trattando elezioni comunali. In questo caso i territori, verrebbe da dire, sono dietro la porta e di conseguenze le esigenze e i ritardi diventano vere e proprie grida. Un’altra variabile è la estrema peculiarità delle richieste per cui la proposta politica di uomini necessità di una grande selezione nelle rappresentanze.
Nel caso delle elezioni amministrative comunali è assolutamente mortale l’eventuale personaggio «calato dall’alto» ad ogni livello.
Tutto deve essere espressione autentica dei «territori» con una visibilità che verrebbe da dire proprio a pelle. E qui non parliamo soltanto del candidato Sindaco ma tutta la composita proposta elettorale verrebbe da dire: dimmi con chi vai e ti dirò chi sei.
Per tutte le amministrazioni da rinnovare è una svolta importante la disponibilità economica l’importante che sia un plus no una disavventura da guardare sgomenti.
Vale sempre che gli errori li fanno i principianti gli esperti solo disastri!