La riflessione

Fenomeni inspiegabili: gli Ufo nei nostri cieli fra mitologia e ricerche

Enzo Verrengia

Le «presenze cosmiche» tornano d’attualità al congresso Usa. Churchill nel 1952: «Cos’è questa faccenda dei dischi volanti?»

Torna a fare notizia un fenomeno mai spiegato, che per questo seguita a irretire il pubblico. Il Congresso degli Stati Uniti convoca tre ex appartenenti alle forze armate che affermano, a diverso titolo, di essersi confrontati con «presenze» cosmiche. Secondo David Grush, il governo federale sarebbe in possesso di «reperti di veicoli realizzati da intelligenza non umana». David Fravor, già alto ufficiale della marina militare, sostiene di avere avvistato a distanza ravvicinata un velivolo la cui forma ricordava le caramelle Tic Tac, dall’andamento di volo non compatibile con l’aerodinamica conosciuta. Infine Ryan Graves, una vita da pilota di caccia F-18 Hornet, dichiara: «Sono stato informato da fonti militari e di intelligence attuali e passate di alto livello riguardo programmi governativi segreti di recupero e di studio su tecnologie Uap (Unidentified Anomalous Phenomena) che operano senza la supervisione del Congresso. Questi programmi vengono finanziati in segreto, distraendo fondi da altre risorse».

Le origini dell’ennesima mitologia contemporanea risalgono all’immediato dopoguerra, epoca della red scare, la paura dei rossi, cioè dei sovietici. La paventata invasione dallo spazio costituiva una metafora di quella dell’URSS, spauracchio dell’immaginario collettivo. Non a caso, proprio Winston Churchill, lo statista che coniò l’espressione «Cortina di Ferro» con lo storico discorso a Fulton, nel Missouri, il 5 marzo 1946, nel 1952 si domandava: «Cos’è questa faccenda dei dischi volanti? Che significa? Qual è la verità?» Oggi quelle parole fungono da citazione introduttiva al sito del governo britannico sul quale si possono visionare gli avvistamenti di UFO dal 1986 al 1992. L’indirizzo internet è http://ufos.nationalarchives.gov.uk/. Per di più Londra ha tolto il veto di segretezza a ben otto dossier. Tra questi, 127 pagine di rapporti dell’ex KGB su episodi definiti «non normali». Oltre alla testimonianza di un ufficiale equadoregno, William Salgago, che asserisce: «Esistono velivoli di origine extraterrestre e dobbiamo condividere il nostro spazio con esseri di altri mondi».

Tutto cominciò alle 15 del 24 giugno 1947, sulla rotta aerea compresa tra Chehalis e Yakima, nello stato americano di Washigton. L’imprenditore Kenneth Arnold, in volo sul suo CallAir A-2, mentre collaborava alla ricerca di un apparecchio precipitato dei Marines, dalle parti di Mount Ranier avvista luci e oggetti che gli ricordano mezze lune o piatti volanti (flying saucers).

L’aeronautica militare statunitense varò il progetto Blue Book, per accertare la provenienza dei velivoli ignoti e indagare sulla fondatezza degli avvistamenti. In parte, il materiale fu riportato dal Dottor J. Allen Hynek in Rapporto sugli UFO, un volume rigoroso e privo di effettistica. Gli unici risultati furono annoverati fra i miraggi o le erronee descrizioni di satelliti e palloni sonda. Come il presunto UFO caduto a Roswell il 2 luglio di quello stesso 1947, trasportato dapprima alla base di Wright e quindi nell’Area 51. Situata nel deserto del Nevada, 190 chilometri a nord di Las Vegas, costituisce l’installazione più segreta del governo di Washington. Ancora nel 1994, la sua stessa esistenza veniva ufficialmente negata dall’Air Force. E non poteva essere diversamente per il sito dove si sperimentavano i velivoli cosiddetti invisibili, perché in grado di sfuggire alla sorveglianza dei radar. Probabile che l’Area 51 abbia il beneficio di finanziamenti non sottoposti al controllo del Congresso, sulla base del famoso National Security Act da cui sorse anche la CIA. E proprio la Central Intelligence Agency guidò inizialmente il programma del fortilizio militare. I collaudatori ammettono di avere usato pseudonimi per non far conoscere le loro generalità autentiche. Ma ecco diffondersi la diceria che laggiù siano custoditi i resti di un disco volante, nonché i cadaveri degli occupanti, la cui provenienza sarebbe una costellazione lontana 37 anni luce dalla Terra, Zeta Reticuli. L’Area 51, in codice Dreamland, terra di sogno, trionfa nelle teorie cospiratorie.

Il sensazionalismo fa smarrire le fondamenta scientifiche, sostituite da aspettative fantascientifiche. Margherita Hack avvertiva che le distanze stellari e le leggi della fisica rendono pressoché impossibile l’incontro con gli extraterrestri. Stephen Hawking, però, fece una considerazione da non trascurare. Se una civiltà evolutissima viene a contatto con una meno sviluppata, la seconda corre un maggiore rischio…

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