La questione

La notifica non è mai arrivata, e ora il cittadino-suddito dovrà pagare tre volte di più

Onofrio Pagone

La contravvenzione, elevata a Trani nel 2020, non è mai stata recapitata a causa delle restrizioni per la pandemia

Caro direttore, voglio raccontarti un fatto. Sì, lasciami ancora fare il cronista: sono stato in parte testimone di una vicenda che mi ha incuriosito e indignato e che perciò voglio dirti qui, certo che anche tu proverai il mio stesso moto di ribellione rispetto agli abusi di potere che diventano addirittura estorsioni.

Domanda scema, tanto per cominciare: come si fa a pagare una sanzione che non si sa di aver ricevuto? Tu, caro Direttore, che faresti se ti dicessero che sei stato condannato per un reato che nessuno mai ti ha contestato? Cercheresti almeno spiegazioni e poi giustizia, presumo. Ecco: in questa storia vengono date tutte le spiegazioni del caso, ma poi niente: ti vien chiesto scusa perché è stato commesso un errore nei tuoi confronti, ma poi a te tocca comunque onorare la condanna. Punto.

Il fatto è accaduto a Trani. Un cittadino-contribuente riceve per posta ordinaria una comunicazione della Polizia municipale nella quale gli si intima di pagare una contravvenzione pari a circa 200 euro entro il 30 giugno scorso: alla comunicazione è allegato il bollettino postale pre-compilato per facilitare l’operazione; in neretto, in calce, viene precisato in burocratese che «avverso questa comunicazione»; non è ammesso ricorso perché i tempi sono già scaduti. Nessuna spiegazione sulle motivazioni della sanzione, ma solo il numero del verbale e la data, con l’indicazione di un indirizzo di posta elettronica cui rivolgersi per ogni delucidazione in merito. Insomma: paga e basta.

Il cittadino-contribuente ha cercato almeno di capire, prima di pagare e basta. Ha così appreso i dettagli della vicenda: il 5 gennaio del 2020 era stato sorpreso dai vigili urbani mentre varcava la soglia della fatidica Ztl pochi minuti dopo la riattivazione pomeridiana. Il verbale gli era stato spedito due mesi dopo e non era stato onorato, per cui la originaria contestazione di poco più di 70 euro è lievitata nel tempo. La notifica dell’atto porta la data del 20 marzo 2020, cioè pochi giorni dopo l’avvio delle chiusure per la pandemia, ma non è mai stata recapitata al destinatario proprio per il lockdown: la cartolina postale reca la firma del solo addetto alle consegne e non risulta alcun avviso di mancata giacenza. Il documento infatti è stato a tempo debito restituito al Comando della Polizia locale di Trani.

Il cittadino ha avuto perciò da eccepire: come avrebbe potuto pagare una multa mai contestata né notificata? Per posta elettronica, e dunque per iscritto, i vigili hanno riconosciuto le sue ragioni ma si sono chiusi nelle spalle: dopo tre anni il provvedimento è a ruolo.

Unico suggerimento: prendersela con le Poste e pagare in due rate, ma entro sessanta giorni, perché l’Agenzia delle Entrate è già stata allertata.

Il cittadino-contribuente si è quindi presentato al Comando ed ha chiesto di poter incontrare il Comandante, ma il Comandante non ha inteso riceverlo e il piantone ha fornito il suo indirizzo di posta elettronica certificata: «Se vuole, gli scriva una Pec». Fatto, ma il Comandante non ha inteso rispondere. Dopo tre giorni, a fronte di una seconda Pec nella quale il cittadino-contribuente ha manifestato la sua delusione e la sua rabbia per il trattamento subìto, il malcapitato ha ricevuto una telefonata da parte di un ufficiale della Polizia municipale il quale, a nome del Comandante, ha di fatto ammesso l’errore amministrativo della mancata notifica ma l’ha chiusa lì. Preciso: il cittadino-contribuente non contestava la multa, anzi; chiedeva solo di non essere sanzionato ulteriormente con interessi di mora e bla-bla fino a tre volte l’importo iniziale. Niente da fare. Il cittadino-contribuente come un suddito diligente ha dovuto versare al mezzadro anche le sanzioni aggiuntive per colpe non sue. Osservo: chissà quante sono le multe non notificate durante il lockdown e chissà quanto pesano in bilancio al Comune di Trani!

Caro Direttore, non credi che in casi come questi la Pubblica Amministrazione perda in termini di credibilità. È giusto dover subire così tanto le negligenze altrui?

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