CUltura aziendale

La sfida del benessere nelle organizzazioni è consapevolezza

Emanuela Megli

Il 5 giugno alla Regione Puglia un evento sul welfare aziendale . A raccontare esperienze, tra le altre, Magna Spa con Vincenzo Lioce, Exprivia Spa con Gianfranco Minervini e Aurelia Miccolis , direttore generale della Miccolis Spa.

Il prossimo 5 giugno ore 15,00 alla Regione Puglia (via Gentile 52, Bari, aula V piano) si terrà l’evento dal titolo «Verso l’innovazione organizzativa. La cultura aziendale che si evolve attraverso il welfare aziendale, il benessere organizzativo e il Diversity Management». Sarà l’occasione per condividere le buone prassi e di sviluppare il network tra appassionati e addetti ai lavori. Organizzato in collaborazione con Regione Puglia, Assessorato al Welfare, Piccola Industria Confindustria con la presidente Teresa Caradonna, l’Ordine degli avvocati di Bari, con la Commissione Pari opportunità presieduta da Katia Di Cagno, la consigliera di Parità Regionale Pugliese Lella Ruccia e con la partecipazione di Marco de Feo, Studio de Feo Vulpis, Claudio Cavaliere Nexum Stp, Emanuela Megli, amministratrice e Consulente di innovazione organizzativa e welfare aziendale di M74Solution.

Saranno raccontate le esperienze delle aziende Miccolis Spa dal direttore generale Aurelia Miccolis, Magna Spa attraverso la voce del direttore delle Risorse Umane Vincenzo Lioce, Roboze Spa con la narrazione di Lorenzo Mastria, Direttore Risorse Umane, Sebastiano Canzano Architects dell’omonima società, Gianfranco Minervini Direttore Risorse Umane per Exprivia Spa e Mariangela Candido direttrice Risorse Umane per Andriani Spa. Apriranno e chiuderanno i lavori del pomeriggio culturale Rosa Barone assessora al welfare Regione Puglia e Valentina Romano Capo Dipartimento Welfare Regione Puglia. La partecipazione è gratuita con iscrizione al sito www.m74solution.it alla pagina EVENTI.

Il welfare aziendale e l’innovazione organizzativa family friendly in ottica di work-life balance, sono parole ormai diffuse e di uso comune ed è un bene che questo sia accaduto con una forte accelerazione data dalla pandemia che ha spinto a rivedere il modello di organizzazione del lavoro e di gestione delle persone nelle imprese pubbliche e private.

Tuttavia, non sempre l’uso del linguaggio su un tema corrisponde ad una prassi realmente adottata e alla creazione di una cultura correlata alla realtà. Sullo stato di benessere organizzativo in Italia si è espresso il rapporto internazionale di Gallup secondo cui l’Italia si classifica all’ultimo posto in Europa nel ranking relativo all’engagement lavorativo: i lavoratori italiani non si sentono coinvolti e soddisfatti nel proprio lavoro.

C’è forse bisogno di rendere più edotta la classe dei dirigenti e degli investitori sulla manovra di inversione della tendenza che si sta verificando nel mondo e della silenziosa rivoluzione della forza lavoro? O ci sono altri impedimenti, come la dimensione delle imprese?

L’indagine Censis-Eudaimon 2022, rivela che su 64 responsabili delle risorse umane di altrettante aziende medio-grandi, per il 62,5% il welfare aziendale è una priorità e sarà sempre più così, a cui si aggiunge un 32,8% che lo reputa comunque importante.

Sempre l’indagine Censis-Eudaimon 2022, rivela che su 64 responsabili delle risorse umane di altrettante aziende medio-grandi, per il 62,5% il welfare aziendale è una priorità e sarà sempre più così, a cui si aggiunge un 32,8% che lo reputa comunque importante. Secondo le ricerche il Rapporto Cerved 2022 le PMI fanno fatica a partecipare, a causa della corposità degli investimenti in welfare e spesso i finanziamenti pubblici hanno requisiti complessi che non tengono conto delle necessità delle micro e pmi.

Un ultimo dato rilevante è la presenza di una popolazione sempre più anziana soprattutto nel nostro Paese, che richiede politiche e pratiche orientate all’interageing e allo scambio intergenerazionale, superando anche le esperienze di reverse mentoring, poiché i giovani sono il futuro dell’economia e rappresentano una sfida importante per il passaggio del testimone nell’impresa italiana.

Gli over 50 in Italia sono in aumento, come testimoniano i dati sulla previsione della popolazione dell’Istat del nostro Paese: nel 2034, infatti, saranno 22 milioni, 5 in più rispetto agli attuali. E anche in Europa, così come negli Usa e in Giappone, la situazione non cambia: tutto il mondo occidentale, complice l’aumento della speranza di vita e il basso tasso di crescita della popolazione, dovrà affrontare le sfide dell’active ageing (S. Long & P. Harris, 2000).

E in Puglia, esistono casi di imprese virtuose? Risponderemo a questa e ad altre domande, per un’innovazione a portata di territorio a partire dalle azioni di benessere a misura di piccola e grande impresa, in cui tutto può concorrere al cambio epocale del lavoro, dagli orari, ai luoghi, alle relazioni, nel post pandemia, in cui la persona cerca di riappropriarsi di ritmi funzionali al benessere senza rinunciare a vivere l’impresa e la comunità aziendale con le sue regole.

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