La riflessione

Taranto come New York? No alle generalizzazioni ma va fatta piena luce

Mimmo Mazza

Anche se il paragone con i Cops americani gemma spontaneo dopo aver visto i video che riprendono alcuni agenti della polizia locale alle prese con un corriere strattonato per strada

Taranto come New York? Non esageriamo, anche se il paragone con i Cops americani gemma spontaneo dopo aver visto i video che riprendono alcuni agenti della polizia locale alle prese con un corriere, fatto scendere bruscamente dal suo furgoncino, parcheggiato contromano, in corrispondenza di uno scivolo per disabili, ieri mattina, in una giornata anonima come tante, in pieno centro cittadino.

La violenza è sempre gratuita e mai giustificabile, specie se le mani che menano, piegano e stringono sono quelle di un uomo o una donna in divisa, con le insegne dello Stato o, come in questo caso, del Comune, e chi quelle mani le subisce un cittadino inerme, disarmato, forse in contravvenzione ma nulla più.

Taranto non è New York perché sono gli Stati Uniti, e non l’Italia, il Paese con il più alto tasso di incarcerazione del mondo e con una devianza sociale storicamente endemica. Tradizionalmente considerata come attinente esclusivamente al mondo criminale, in realtà la devianza è una caratteristica riscontrabile anche nel comportamento dei corpi di polizia a stelle e strisce. Le forze dell’ordine statunitensi sono tradizionalmente conosciute come un apparato con tendenze estremamente repressive, specialmente per una nazione democratica, e una storia macchiata da innumerevoli casi di violenza fisica e psicologica, corruzione, abusi di potere, perpetrati nei confronti dei cittadini americani. Buona parte della violenza si sfoga contro le comunità afroamericane e ispaniche del Paese, in linea con i trend culturali di una società che è ancora profondamente divisa dalla questione razziale e in cui le minoranze sono oggetto di dure discriminazione. C’è una fitta letteratura sul punto e una cospicua filmografia.

Taranto non è New York perché non c’era alcuna componente razzista tra i protagonisti dell’episodio di ieri mattina, ripreso dai passanti e diventato virale sui social network: sia il corriere che gli agenti della polizia locale sono italiani e di pelle bianca, non c’è traccia di alcuna forma di discriminazione.

Taranto non è New York perché trovare un agente di polizia locale per strada fino ad una manciata di settimane fa era praticamente una impresa degna di nota a causa del gravissimo deficit di organico, parzialmente colmato a dicembre scorso con l’ingresso in servizio di 70 vincitori di concorso. Ora i vigili ci sono, si vedono, si sentono per il lievitare del numero di contravvenzioni, ed è un piacere imbattersi nelle coppie di agenti in servizio a piedi tra le viuzze della città vecchia, fino a poco tempo fa territorio sconosciuto alle donne e agli uomini della polizia locale.

Taranto non è New York perché a dar man forte al corriere strattonato per strada con i guanti ma senza complimenti sono stati i passanti, alcuni uomini con fare virulento e una donna che quel corriere lo ha stretto e abbracciato per rincuorarlo, tutti uniti da un unico vincolo, la solidarietà nei confronti di un ragazzo stretto tra un nugolo di vigili, visibilmente alterato, forse per la paura, probabilmente per la situazione. Per una violazione al codice della strada tramutatasi in scene da grande tensione, con urla e vorticoso roteare di mani, non si capisce bene perché, non si comprende per cosa, con una sproporzione numerica, di rapporti di forza e anzi di sola, eccessiva, forza bruta francamente poco giustificabile e ancor meno comprensibile, allo stato dei fatti.

Taranto non è New York perché il fuoco accesosi sui social - moderno incontrollato e incontrollabile sfogatoio popolato da tribuni del popolo, esperti di codice della strada e di tutti gli altri codici esistenti in terra e in cielo - si spegnerà presto, pur lasciando tracce durature nella rete com’è inevitabile in questi casi, speriamo senza intaccare l’autorevolezza del corpo di polizia municipale di Taranto.

Taranto non è New York perché siamo certi che quanto accaduto ieri rappresenti una eccezione, e che un domani a nessuna divisa mai verrà mai in mente, salvo casi ben documentati e documentabili, di far scendere una persona dal mezzo che guida a suon di strattoni, per poi buttarlo a terra e tentare di bloccargli i polsi non si sa bene in forza di quale norma e per reprimere una condotta violenta che dai video risulta non rilevabile nemmeno dal Var più puntiglioso.

Ma perché Taranto non sia davvero come New York occorrono verità e giustizia. Nessun processo di popolo, o di social, agli agenti della polizia locale, e tantomeno alcuna forma di facile generalizzazione potrà ripristinare il rapporto di fiducia tra vigili e cittadini lesionatosi con la visione e la diffusione del video relativo all’episodio di ieri mattina. Non occorrono proclami politici, a difesa o in attacco della polizia locale, ma un rapido rigoroso e completo approfondimento su quanto accaduto. E se qualcuno ha sbagliato, al netto delle possibili responsabilità penali, una parola di scusa sarà la migliore forma di giustificazione al cospetto di una comunità che chiede più forze dell’ordine per strada ma anche un rapporto paritario, scevro di ogni forma di prevaricazione.

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