La riflessione
Con San Nicola, Bari può essere sede del dialogo
Una città vocata all'incontro di delegazioni internazionali, da sempre rivolta ad un colloquio con l’Oriente
È difficile trovare un equilibrio nel nostro agire in un momento tanto difficile quanto doloroso quello che noi tutti, direi in tutto il mondo, stiamo vivendo.
Ma, in uno sprazzo di luce che si potrebbe aprire, come non pensare ad una città, e ad un luogo, che nel nostro paese si può proporre per accogliere quanti si sono avvitati in una guerra che, soprattutto per i tempi e i modi di questo secolo, sembra, ed è, tanto inaudita quanto cruenta, rispetto alla coscienza «democratica» che, dalla fine della Seconda guerra mondiale, ha caratterizzato la evoluzione delle nazioni.
Ed allora, può essere un luogo di incontro di delegazioni internazionali la città di Bari, da sempre rivolta ad un colloquio con l’Oriente, dalla Fiera del Levante creata negli anni ’30 del Novecento, alla Chiesa di San Nicola che conserva il corpo di San Nicola nella sua cripta ed è, da fedeli provenienti da tutto il mondo, soprattutto dal mondo greco-ortodosso, dalla Russia, dall’Ucraina, molto frequentata anche per una cappella donata alle fedi di rito ortodosso per officiare le opportune liturgie.
Bari, una città di mare e di approdo di fedi diverse, porto commerciale e città di colloquio tra fedi e popoli diversi, può lanciare un appello ad un in incontro pacificatore di delegazioni internazionali, primieramente la Russia e l’Ucraina, condotto dall’Europa per proporre una fine concordata a tutto quanto ci turba per il succedersi di notizie drammatiche dei luoghi di combattimento.
Se in Ucraina a Kiev c’è la Chiesa di San Nicola di Bari, di rito greco-ortodosso, nel parco del principe Askold, se a Mosca c’è la Chiesa di San Nicola di Bari a Chanovniki, nella quale era devoto Lev Tolstoj, e se anche a Bari c’è la Chiesa Russa di San Nicola fatta costruire dallo zar Nicola II del 1911, e progettata da uno dei più importanti architetti del Novecento Aleksej Scusev, in nome di uno dei Santi più venerati al mondo e soprattutto nel mondo ortodosso, si può proporre un tavolo negoziale per riappacificare popoli sentimenti e dinamiche commerciali?
È utile anche ricordare che sotto il papato di Urbano II, tra gli anni 1080 e 1090, furono proprio le reliquie di San Nicola, fatte installare nella cripta della basilica Barese, a favorire l’impulso per un frequente scambio di «legazioni» tra popoli.
Il tempo stringe ed è tiranno ma la città di Bari, con la sua tradizione democratica, credo possa essere un luogo che si offre di accogliere quanti hanno a cura pace, fratellanza e colloquio tra i popoli.