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Transizione energetica a rischio per carenza di ingegneri elettrici

 
Gianpaolo Balsamo

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Gianpaolo Balsamo

Transizione energetica a rischio per carenza di ingegneri elettrici

il prof. Ruggiero e una squadra di collaboratori

Aziende in difficoltà in Puglia. Ruggiero (Manens Bari): vogliamo espanderci ma non troviamo professionalità

Giovedì 05 Ottobre 2023, 13:00

BARI - AAA ingegneri elettrici cercansi. In Puglia come in altre regioni, la penuria di competenze necessarie per affrontare la transizione ecologica e la rivoluzione digitale si sta sempre più facendo sentire. Addirittura, secondo una recente ricerca di Unioncamere, le aziende italiane stanno incontrando significative difficoltà nel trovare personale con competenze digitali di base, con un'incidenza che varia dal 34,9% al 37,8%. Da qui al 2026 mancheranno circa 50-60 mila laureati all’anno. Soprattutto quelli provenienti dalle facoltà Stem (acronimo inglese per science, technology, engineering and mathematics), necessari per la transizione verso l'industria 4.0. Tra queste professionalità insufficienti ci sono proprio gli ingegneri elettrici che si occupano di progettare, supervisionare e ottimizzare i sistemi e i dispositivi elettrici.

La conferma arriva anche dal prof. Francesco Ruggiero, tra i fondatori di Manens e direttore della sede barese della Manens spa, una delle principali società internazionali di ingegneria e architettura con oltre 50 anni di esperienza nell'ingegneria e nella gestione di progetti per il settore dell'edilizia.

Prof. Ruggiero, la mancanza di ingegneri può affossare il Pnrr?

«In realtà, dovendo soddisfare le esigenze del cliente e occupandoci sempre più dei settori della sostenibilità e dell'energia per il settore dell'edilizia complessa, già da tempo siamo alla ricerca di varie professionalità, tra cui proprio gli ingegneri elettrici ed energetici, sempre più ricercati sul mercato, pur costituendo una minima parte dei laureati magistrali in ingegneria».

La vostra è tra le prime società italiane di consulenza ingegneristica ma, strano a dirsi, il numero di ingegneri a disposizione è insufficiente

«La Maners di Bari, tra qualche giorno inaugurerà la nuova sede in zona Santa Caterina, decisamente più ampia (oltre 200 metri quadrati), per ospitare nuovi giovani ingegneri e architetti ma, è vero, alcune figure professionali sono insufficienti per fronteggiare le nuove sfide e i nuovi progetti che attendono la società con 4 sedi in Italia, 3 all’estero (Serbia Romania e Arabia saudita). La nostra è una società leader nella consulenza di ingegneria e architettura. Siamo specializzati in strutture complesse (ospedali, aeroporti) e diverse sono le progettazioni che abbiamo avuto in carico e seguito in questi anni nel Meridione: il nuovo ospedale del sud- est barese (Monopoli-Fasano), il nuovo padiglione dell’emergenza Asclepios III, il collaudo tecnico-amministrativo in corso d’opera del nuovo ospedale “San Cataldo” di Taranto, il nuovo Polo pediatrico “Santobono” di Napoli, il nuovo ospedale “Morelli” di Reggio Calabria e quello di di Siracusa».

Purtroppo la transizione energetica è a rischio per carenza di ingegneri

«In Italia ne mancano oltre 350mila. Sebbene gli elettrici siano i più ricercati e i più pagati, il corso di laurea in ingegneria elettrica sembra non avere appeal. Ed è per questo che molte aziende reagiscono stabilendo varie forme di collaborazione con le università. Noi siamo molto interessati alla nostra regione dove c’è il terzo Politecnico d’Italia, il primo del Centro-Sud, volano scientifico dello sviluppo tecnologico della Puglia. Confidiamo nei nuovi corsi di Ingegneria elettrica ed energetica affinchè ci fornisca tecnici con i quali procedere nelle nostre realizzazioni e nei progetti i transizione energetica».

Il Superbonus 110% ha fatto registrare, negli anni scorsi, un boom dei guadagni tra le professioni tecniche. Adesso?

«Il bonus del governo ha “drogato” questo mercato anche se adesso si sta esaurendo questa bolla speculativa che si è riversata anche nel campo della libera professione. Molti colleghi, anche giovani, hanno preferito mettersi in proprio e svolgere un’attività da libero professionista perchè il lavoro era tanto. Adesso che il Superbonus si è esaurito, ritengo che il mercato tra domanda e offerta andrà a riequilibrarsi».

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