La curiosità

All’ombra della quercia Vallonea l’albero più antico della Puglia

Tommaso Forte

Tra i protagonisti indiscussi di questo racconto spicca la quercia Vallonea, un albero maestoso e intriso di leggenda, considerato uno dei tesori botanici più preziosi e significativi dell’intero Mediterraneo.

La quercia Vallonea: l’albero più antico di Puglia. Nel cuore del Salento, terra di sole, mare e antiche tradizioni, il comune di Tricase si distingue per un patrimonio naturale unico, capace di attrarre visitatori da tutto il mondo. Un angolo di Puglia, dove il verde dei boschi si mescola con il blu intenso del mare, la natura racconta una storia millenaria fatta di biodiversità, resilienza e leggende.

Tra i protagonisti indiscussi di questo racconto spicca la quercia Vallonea, un albero maestoso e intriso di leggenda, considerato uno dei tesori botanici più preziosi e significativi dell’intero Mediterraneo.

SIMBOLO DELLA NATURA La quercia Vallonea, specie originaria delle zone sudorientali del Mediterraneo, trova in Salento la sua dimora privilegiata, dove si adatta perfettamente ai terreni calcarei e al clima arido della regione. L’albero monumentale non è solo un simbolo di biodiversità, ma anche una testimonianza autentica della storia e delle tradizioni locali.

Tra gli esemplari più celebri spicca la leggendaria «Quercia dei Cento Cavalieri», un albero che domina il paesaggio con i suoi oltre 900 anni di vita. Con una chioma che si estende per più di 25 metri ed è considerata un simbolo di maestosità e resistenza.

FEDERICO II DI SVEVIA Secondo la tradizione, il nome della quercia deriva da un episodio leggendario: durante una tempesta improvvisa, l’imperatore Federico II di Svevia e cento dei suoi cavalieri trovarono riparo sotto i suoi possenti rami. La storia racconta che Federico, noto come «Stupor Mundi», si trovava nel Salento per una delle sue campagne militari, e che l’ombra protettiva dell’albero salvò la sua corte dalla furia degli elementi.

Ma la «Quercia dei Cento Cavalieri» non è solo legata a Federico II. Un’altra leggenda narra che in epoca antica la quercia fosse ritenuta un luogo sacro, frequentato dagli oracoli greci che interrogavano il vento tra le sue fronde per prevedere il futuro. Dunque, storia e mitologia rende la quercia non solo un monumento naturale, ma anche un simbolo culturale profondamente radicato nell’identità del Salento.

IL BOSCO DI TRICASE A pochi passi dal centro urbano di Tricase si trova il «Bosco di Tricase», una delle ultime aree in Italia dove la quercia Vallonea cresce in un ambiente naturale. Il prezioso bosco rappresenta un vero santuario di biodiversità, ospitando esemplari secolari che convivono con alberi più giovani, a testimonianza di un ecosistema che, nonostante le pressioni antropiche e climatiche, continua a resistere.

Il bosco, inserito nel Parco Naturale Regionale «Costa Otranto-Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase», è stato oggetto di numerosi interventi di recupero e valorizzazione. Sentieri curati, staccionate e aree di sosta lo rendono fruibile per i visitatori, mentre recinzioni e monitoraggi regolari garantiscono la sua protezione.

TURISMO COME OPPORTUNITÀ La quercia Vallonea e il «Bosco di Tricase» rappresentano, di fatto, molto più di semplici meraviglie botaniche: sono veri e propri simboli di attrazione turistica. Ogni anno, turisti e visitatori, specialmente stranieri, scelgono Tricase per lasciarsi incantare dalla maestosità di questi antichi alberi e godere della serenità di un ambiente naturale straordinario, ricco di storia e bellezza.

«La “Quercia dei Cento Cavalieri” e il “Bosco di Tricase” - spiega Antonio De Donno, sindaco di Tricase - rappresentano un patrimonio naturale e culturale di inestimabile valore, simboli della nostra identità locale. La nostra amministrazione è impegnata nello sviluppo di un modello di turismo sostenibile che, attraverso il marketing territoriale, metta in risalto le nostre risorse ambientali e storiche. L’obiettivo è fare di Tricase una destinazione di riferimento per chi cerca autenticità, bellezza e rispetto per la natura».

«La conservazione della quercia Vallonea - aggiunge Michele Tenore, presidente del Parco Naturale Regionale “Costa Otranto-Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase” - e del suo habitat non è solo una priorità locale, ma un dovere verso le generazioni future. Attraverso interventi di protezione e valorizzazione, ci impegniamo affinché questi tesori naturali non solo vengano preservati, ma diventino simboli di una convivenza sostenibile tra uomo e ambiente, ispirando nuove politiche di tutela e valorizzazione del patrimonio naturale. Il parco, inoltre, è quotidianamente impegnato nella protezione e antincendio e sicurezza fitosanitaria».

NATURA E STORIA Passeggiare nel «Bosco di Tricase» o sostare all’ombra della «Quercia dei Cento Cavalieri» è un’esperienza che unisce natura, storia e leggenda. Qui, ogni ramo e ogni foglia raccontano una storia, offrendo ai visitatori la possibilità di connettersi con un passato remoto e di riflettere sull’importanza della tutela ambientale.

Il turismo a Tricase è un turismo lento, fatto di camminate tra la natura, visite ai centri storici e degustazioni di prodotti locali. È un viaggio che nutre non solo il corpo, ma anche l’anima, regalando momenti di autentico contatto con la natura e con le tradizioni salentine.

PATRIMONIO DA PROTEGGERE La quercia Vallonea e il «Bosco di Tricase» rappresentano molto più di un’attrazione turistica: sono un simbolo di resilienza e un monito sull’importanza di preservare la biodiversità. Oggi più che mai, è necessario un impegno collettivo per proteggere questi luoghi, affinché possano continuare a raccontare le loro storie per altri novecento anni.

Visitare Tricase significa scoprire un angolo di Salento dove natura, cultura e leggenda si incontrano, offrendo un’esperienza indimenticabile che resta nel cuore di chiunque vi metta piede. Un vero scrigno.

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