Territorio

Riti e cibi sacri: la nostra festa dei Morti, ma non chiamatela «Halloween»

Redazione Primo Piano

Tra fede e consumismo la tradizione persiste in Puglia e Basilicata

Nella notte tra Ognissanti e il giorno dei Morti, i pescatori pugliesi di norma non escono a pesca. «In mare si trovano solo gli ossi dei pesci», detta la voce di popolo. Chiamatela Halloween, festa o ricorrenza dei morti, festa di tutti i Santi, la tradizione dei primi giorni di novembre è universale.

In Puglia, al di là delle superstizioni, è a tavola che i rituale si consuma, ad esempio attraverso la preparazione della Colva, il tipico dolce dei morti con grano, cioccolato, melograno, noci e vincotto. Il grano ed il melograno simboleggiano la fertilità femminile, il vino indica il sangue di Cristo. In molte aree di Capitanata, ancora oggi, si lascia la tavola imbandita per i cari defunti che, secondo una credenza popolare, tra l’1 e il 2 novembre entrano nelle case di parenti e amici per fargli visita...

CONTINUA A LEGGERE SULL'EDIZIONE CARTACEA O SULLA NOSTRA DIGITAL EDITION

Privacy Policy Cookie Policy