L'attività
Grottole, si scrive «Bee&bee» e si convive con le api
L’esperienza di una casa-alveare tra ronzii e odore di miele
GROTTOLE - Come una passione, coltivata da piccolo, può evolversi in una occasione per il rilancio di un territorio, per una visione naturalistica di un turismo delle aree interne, ma anche una opportunità di reddito. L’idea è quella dell’ospitalità in un B&B. Tutto qui? E dove sarebbe l’originalità? Quella è nel fatto che le due “B” qui indicano il termine bee, cioè ape in inglese. Insomma, nel bel mezzo di uliveto, una mini-casa in legno si integra a un apiario permettendo agli ospiti di convivere, in totale sicurezza, con oltre un milione di api. In più, con la loro permanenza, sostenere progetti per la conservazione di quel piccolo insetto impollinatore tanto importante per la vita del pianeta quanto in pericolo. A Grottole è attivo l’Air “Bee&Bee”, prenotabile, tra l’altro, dal noto portale AIrbnb, per una esperienza di relax così che le signore si sentano come regine, api ovviamente.
Ma come si è giunti a realizzare questo spazio. Si parte dal sogno di un bambino e la sua passione dolce come il miele. Sin da quando era affascinato da quelle piccole, laboriose, instancabili creaturine che sono le formiche e le api. «Ne ero ammaliato, le osservavo con stupore nel loro lavorare freneticamente e senza sosta. Soprattutto le api», racconta Rocco Filomeno, 45 anni, apicoltore appassionato e “host Airbnb” della struttura. «In famiglia, però, non avevo esempi di apicoltura – continua –. Io, poi, da 30 anni faccio il parrucchiere. Non ho abbandonato il mio lavoro, ma dedico gran parte della mia giornata alle api. La mia grande curiosità per loro andò oltre l’hobby appena quindici anni fa. Ho iniziato uno studio serio da quando, conoscendo il mio grande interesse, mia moglie Mariangela e mia figlia Justine mi regalarono un libro sull’apicoltura. Qualche anno dopo, addirittura mi donarono un alveare. Da allora ho preso a occuparmi seriamente di api, allevandole, fino ad arrivare ai circa 200 alveari che ho attualmente».
La storia poteva finire lì. Ma così non è stato. Perché, «sempre inseguendo i miei sogni di bambino, immaginavo di avere pure una casetta per le api. Come farla, considerando pure che occorreva un investimento che non potevo da solo sostenere? Con un progetto e una campagna di crowdfunding lanciata da Wonder Grottole il sogno ha preso forma da quest’anno. Si è creato, in pratica, l’apiario del benessere, come amo chiamarlo: lì ci puoi dormire, fare massaggi col miele e con l’olio».
Ma com’è possibile convivere con le api?
«All’interno della casetta c’è una struttura trasparente che permette di vedere la loro vita nell’alveare, il loro lavoro di costruzione di un favo naturale, e certamente non possono entrare assolutamente nel resto della casetta. C’è la massima sicurezza. Si sente solo il ronzio generato dall’attività delle api, e quindi ci si rilassa e si dorme circondati da questo suono e dagli odori che emanano all’alveare stesso. È una esperienza la più autentica e naturale possibile di api-terapia».
E il miele che producono, che utilizzo trova?
«Essendo una casa tutta all’insegna del “green”, non ne produciamo per fare reddito, ma lo lasciamo come nutrimento per le api stesse stesse che alleviamo nel modo più naturale possibile. Sono libere di sciamare, procreare fare altri alveari e noi osserviamo solo quello che fanno».
C’è anche il discorso della promozione del territorio.
«Si sta puntando molto sull’api-turismo, cosa che ha fatto sì che Grottole venisse inserita nel circuito dell’associazione nazionale italiana “Le Città del Miele”, una rete di centri con l’obiettivo di tutelare e promuovere i mieli nazionali. Del resto, io pratico una apicoltura attiva tant’è che ho ottenuto il premio per il miglior miele di castagno d’Italia 2022, ed altri nove riconoscimenti, e in passato sono stato premiato con diverse “Gocce d’oro”. Quindi le attività che si possono fare intorno alle api e al miele, passano dalla visita nella casa-alveare, alle esperienze varie, alla api-terapia, all’aspetto culinario per i piatti che possono prepararsi a base di miele, aprono le porte a un turismo che punta a percorsi nella natura».