L'iniziativa
Castellana Grotte rievoca i «giorni del fuoco» con la Notte delle Fanove
Alla narrazione della peste del 1690-91 seguirà anche la festa della «Virgo Maria». Da oggi per tre giorni spettacoli in centro ogni 20’ (dalle 18.30)
Castellana Grotte, tra oggi e il 5 gennaio, per tre giorni, rimpiomberà indietro allo scenario cupo di 335 anni fa. Il centro antico cittadino viene trasformato in un grande teatro immersivo che racconta i giorni della peste che sconvolse il sud-est barese da dicembre 1690 a gennaio 1691. Sette macro-scene, oltre cento figuranti tra attori e ballerini professionisti, daranno vita all’emozionante racconto del terzo capitolo della rievocazione storica «Ab Origine-Laddove tutto ha avuto inizio». Quest’anno la rappresentazione porta il titolo «Virgo Maria», ponendo al centro il ruolo della donna, e di fatto apre i festeggiamenti in onore della Madonna della Vetrana, che raggiungeranno l’apice nella notte delle Fanove, l’11 gennaio.
La memoria della peste ritorna nel presente con una rappresentazione fondata su installazioni interattive, che sono ispirate agli eventi che sconvolsero la città di Castellana Grotte e del territorio circostante agli inizi dell’ultimo decennio del XVII secolo. In scena per tre giorni, nelle strade e nelle piazze del vecchio abitato, un racconto basato su manoscritti e documenti che testimoniano fatti dell’epoca.
Il palcoscenico immersivo, che prevede da oggi per tre giorni, ingressi agli spettacoli a slot di orari ogni venti minuti (dalle 18.30), vedrà la partenza del suo rispettivo percorso da piazza Caduti Castellanesi per approdare a Largo San Leone Magno. «Rispetto alla scorsa edizione - spiega Angelo Barone, regista di Ab Origine - con l’aiuto di numerosi artisti, quest’anno passeremo da una narrazione didascalica a una dimensione nuova, più veloce, che consentirà al pubblico di fondersi con le scene e, attraverso le installazioni, essere catturato a livello emotivo. Inoltre, tra i quadri principali ci saranno alcune transizioni dove il protagonista sarà il popolo, motore della storia e destinatario del messaggio di salvezza della Santissima Madonna della Vetrana».
Considerato come uno dei maggiori esempi in Italia di teatro ambientale, la terza edizione di Ab Origine è realizzata sotto la regia di Barone e la direzione artistica di Giuseppe Savino, con le coreografie di Vito Cassano e le scenografie di Emanuele Ricchi e Alessio Verdolino, con gli allestimenti storici di Davide Gasparrini e Gabriele Furnari, la direzione musicale di Michele Jamil Marzella, e la direzione tecnica di Andrea Furlanetto. Collettivo il sostegno associativo alla realizzazione del progetto che è promosso da Comune di Castellana e Grotte di Castellana srl.
Una volta concluse le repliche di «Ab Origine», domenica 5 gennaio, alle 3, con partenza da via Marconi, tornerà «La Diana», la suggestiva visita notturna ai frantoi oleari del territorio, con banda al seguito, per la raccolta dell’olio che serve ad alimentare la lampada della Vergine presso il Santuario della Vetrana. In tale luogo, alla fine del 1690, la chiesa era quasi diroccata, quando un avvenimento grave turbò la popolazione: una pestilenza portò lutti in città e nei paesi limitrofi. Due sacerdoti ricorsero all’intercessione della Madonna e l’11 gennaio 1691 parve a uno di essi di udire una voce interna che comandò alla peste, in nome della Vergine, di lasciare quella terra. E così cessò il flagello.
Tale prodigioso intervento, ogni anno, viene rievocato con il rito «La Notte delle Fanove», che tornerà l’11 gennaio prossimo. Per tutta Castellana Grotte si ammireranno maestose cataste di legna, monumenti alla memoria costruiti per la prima volta 334 anni fa per celebrare la liberazione mariana del 1691. Fede, tradizione, fascino e cultura accenderanno il fuoco. Con la città scaldata nel corpo e nello spirito dalle «fanove» sparse su tutto il territorio.