La presentazione questa sera

«La nuova avventura di Lolita celebrata con il sorriso»

Maria Grazia Rongo

Nel libro di Gabriella Genisi anche il penalista barese Laforgia

È tornata. La stavamo aspettando come si aspetta un’amica, una sorella, la vicina di casa simpatica, quella con cui ti scambi i dolci e la parmigiana. È tornata in forma più che mai la vice questora barese, ex commissaria, Lolita Lobosco nel nuovo romanzo, il decimo, della serie che Gabriella Genisi ha iniziato a scrivere dodici anni fa con La circonferenza delle arance.

Lo scammaro avvelenato e altre ricette pubblicato da Sonzogno (pp. 183, euro 15) è in realtà due libri in uno perché insieme alla decima indagine di Lolì c’è anche un vero e proprio ricettario con tutte le deliziose pietanze che casa Lobosco ha prodotto in questi anni, dalla focaccia agli spaghetti all’assassina, fino ai dolci e a qualche liquorino. Lolita è tornata in libreria mentre a Roma (terminate le riprese a Bari) si lavora alla produzione della seconda stagione della serie televisiva con protagonista la splendida Luisa Ranieri, che l’anno scorso ha fatto segnare il record di telespettatori, e che andrà in onda su Ra1 con ogni probabilità a inizio 2023.

Questa volta Lolita dovrà vedersela con un delitto molto particolare, soprattutto perché ad essere accusata di averlo compiuto dando da mangiare al malcapitato in questione, uno scammaro avvelenato appunto, è sua sorella Carmela. Proprio a causa della parentela con l’indagata, Lolita verrà sollevata dalle indagini, ma in questi lunghi anni di lettura abbiamo imparato che la commissaria che non vacilla neanche un istante sui suoi tacchi 12, sicuramente non si arrenderà facilmente. Cornice e come sempre anche protagonista del romanzo è Bari, una città che libro dopo libro ha cambiato volto e oggi è piena di turisti mentre fervono i preparativi natalizi.

Del libro si parlerà questa sera a Bari da Feltrinelli (via Melo), e con l’autrice saranno la giornalista Antonella Gaeta e il food blogger Nick Difino (ore 19).

«Questo libro è molto più leggero, più divertente, perché esce in vista del Natale e perché volevo celebrare la decima avventura di Lolita anche con il sorriso. Era la decima indagine, era nata per essere una raccolta di ricette, ma ho voluto anche metterci una storia e l’ho legata al cibo», racconta Gabriella Genisi che è alle prese anche con la scrittura della nuova avventura con protagonista l’altra sua eroina, Chicca Lopez.

Genisi, si aspettava dodici anni fa che Lolita avrebbe avuto una vita letteraria, e non solo, così lunga? Si aspettava tutto questo successo?

«No, non me lo aspettavo. Ero un po’ Alice nel Paese delle Meraviglie, non sapevo come funzionasse il mondo editoriale, quindi pensavo che Lolita sarebbe piaciuta al pubblico, ma non avevo idea di quello che poi è successo, cioè dieci indagini, la fiction. Credevo ai sogni, però non fino a questo punto».

A proposito della fiction, questo libro ha la bandella della serie tv. Anche questo è un traguardo e significa che anche l’avventura televisiva continuerà?

«Se ci sarà una terza serie sarà il pubblico a deciderlo, ovviamente me lo auguro. Adesso è prematuro parlare di qualcosa che vada oltre la seconda serie, ma perché no? Non poniamo limiti».

Nei suoi romanzi lei privilegia fatti di cronaca che l’hanno particolarmente colpita. In questo su cosa ha acceso i riflettori?

«Sull’odio sociale. Sui leoni da tastiera. Su questa modalità alimentata anche da una politica becera che fa leva sull’insoddisfazione, sulla miseria in cui purtroppo alcune fasce sociali più deboli versano. Quindi ho voluto raccontare una storia sui delitti che maturano per futili motivi. Rispetto a Terra rossa però ad esempio è tutto più sfumato perché è appunto un libro per festeggiare la decima avventura di Lolita».

Nel libro c’è un personaggio nuovo. Come già per il Prof. Introna, il medico legale barese che lei ha inserito sin da subito nei suoi romanzi, questa volta si tratta di un avvocato, il penalista Michele Laforgia, che in questo libro difende la sorella di Lolita, Carmela.

«Sì, tutto è nato perché l’avvocato Laforgia durante la presentazione di un mio libro a Terlizzi, mi fece notare che nei romanzi mancava la figura dell’avvocato, ed era impossibile all’interno di una indagine questa mancanza. Quindi è stato naturale inserire lui ora. È una bella figura barese di professionista, avvocato di tradizione ma con lo sguardo che va oltre, con tanti interessi, una persona legata alla città e impegnata socialmente, per questo è entrato a far parte del mondo di Lolita».

E poi c’è tutta la bellissima parte con le ricette….

«L’idea di raccogliere le ricette me l’hanno suggerita i lettori. Così qui ho unito le due cose, inserendo tutto lo storico delle ricette accompagnato da un’indagine che ha come filo conduttore il cibo».

Infine, c’è Bari. Che città è quella del nuovo romanzo?

«È una Bari molto contemporanea, che si riprende dopo il buio del Covid e quindi arriva un nuovo Natale, c’è molto fermento, c’è molto turismo. È una Bari che ha rialzato il capo».

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