l'allarme
Covid 19, «In troppi già vaccinati ma ancora senza anticorpi»
L’immunologo Minelli è responsabile per il Sud della fondazione Medicina personalizzata
«La sanità pubblica dovrebbe prendersi carico di monitorare l’immunizzazione dei soggetti già vaccinati. Ci sono tante, troppe persone che pur avendo fatto due dosi non hanno sviluppato anticorpi».
A lanciare l’allarme è il dottor Mauro Minelli, immunologo clinico, responsabile per il Sud della Fondazione Italiana per la Medicina Personalizzata. «Quando questo accade - spiega il medico - purtroppo non c’è soluzione. Ancora non abbiamo dati precisi al riguardo, ma secondo una stima di massima le persone che non hanno sviluppato gli anticorpi sono molte di più rispetto al 5 per cento previsto dalla letteratura medica».
Per quanto riguarda l’immunità di gregge, il professionista non si sbilancia. « Non potrà essere raggiunta finchè non verranno vaccinati tutti i ragazzi - spiega - i più giovani possono fare da serbatoio e diffondere il virus: in tal caso tutti gli sforzi profusi nella campagna vaccinale andrebbero in fumo». Per Minelli, vaccinare i ragazzi deve essere una priorità: « Devono essere immunizzati, ma con un siero che sia adatto a loro, dunque un vaccino a meccanismo mRna, molto ben tollerato».
L’immunologo, poi, torna a parlare di Astra Zeneca: « Già da tempo sarebbe stato opportuno prendere decisioni più forti, non solo limitarsi a raccomandare AstraZeneca per gli over 60. Molti dimenticano che il vaccino è un atto medico, che non deve diventare un’abitudine indiscriminata. È indispensabile procedere con precisione: dall’ anamnesi del paziente alle valutazioni sulla sua storia medica».