La festa

Oggi è la Giornata mondiale della biodiversità, Legambiente: 10 regole per salvare la natura

Redazione online

Istituita dall'Onu per celebrare la ricchezza della natura

Il 22 maggio si celebra in tutto il mondo la Giornata mondiale della biodiversità. La ricorrenza è stata proclamata nel 2000 dall'Onu, per celebrare l'adozione della Convenzione sulla Diversità Biologica (Convention on Biological Diversity). La Giornata vuole essere l'occasione per riflettere e discutere sull'importanza delle specie animali e vegetali e dei loro habitat, e sulla necessità di tutelarli.

Legambiente, 10 proposte per la biodiversità. Una road map post-2020 con 10 proposte sul contributo che l'Italia può dare al Piano strategico per la biodiversità di qui al 2030. La lancia Legambiente nel suo nuovo rapporto sulla biodiversità in cui fa presente che l'Italia è "in forte ritardo nel raggiungere gli obiettivi sulla conservazione della natura", e che "può e deve dare un importante contributo, rafforzando la sua legislazione sulla tutela ambientale".

Il decalogo salva-natura di Legambiente: ridurre l'impatto climatico sulla biodiversità; incrementare le aree protette e le zone di tutela integrale; migliorare conoscenza e monitoraggio della biodiversità; rafforzare rete Natura 2000; promuovere una gestione integrata della costa, dando piena attuazione alla strategia marina e favorendo la crescita della 'blu economy'; migliorare gli ecosistemi agricoli; creare una rete nazionale dei boschi vetusti; contrastare le azioni illecite contro specie faunistiche e ecosistemi naturali; proteggere gli ecosistemi acquatici e migliorare i servizi ecosistemici dei corpi idrici superficiali; combattere le specie aliene invasive; sostenere l'economia della natura, finanziare la biodiversità e il capitale naturale, prevedendo investimenti nella bio-economia e agevolazioni imprese che investono in green jobs".

L'Italia è la nazione con la più grande biodiversità in Europa, che dovrà fare la sua parte. A evidenziarlo è il nuovo dossier "Biodiversità a rischio” di Legambiente, che traccia un quadro sullo stato di salute del nostro patrimonio naturalistico a partire dal Mediterraneo, hotspot di biodiversità marina e tra i mari più in pericolo al mondo, riservando un focus speciale a delfini e squali, protagonisti di alcuni eccezionali avvistamenti nel periodo di lockdown. Al contempo, l'associazione lancia una road map post-2020 con dieci proposte sul contributo che l'Italia può dare al Piano strategico per la biodiversità del decennio 2020-2030. Per Legambiente il nostro Paese, in forte ritardo nel raggiungere gli obiettivi sulla conservazione della Natura, può e deve dare un importante contributo, rafforzando in primis la sua legislazione sulla tutela ambientale (in particolare le Direttive Habitat e Uccelli), dando piena attuazione a Natura 2000 – la più grande rete mondiale di zone protette – e prevedendo il coinvolgimento attivo delle parti interessate, dei settori politici chiave e della società civile.

Le dieci azioni da mettere in campo. Legambiente propone di ridurre l'impatto climatico sulla biodiversità; incrementare le aree protette e le zone di tutela integrale; migliorare la conoscenza e il monitoraggio della biodiversità; rafforzare la rete Natura 2000 per garantire una migliore tutela e governance della biodiversità; promuovere una gestione integrata della costa, dando piena attuazione alla Strategia marina e favorendo la crescita della Blu Economy, in particolare nelle aree marine protette. E ancora, di migliorare gli ecosistemi agricoli e la tutela dell'agro-biodiversità nelle aree ad alto valore naturale; creare una rete nazionale dei boschi vetusti; contrastare le azioni illecite contro specie faunistiche ed ecosistemi naturali; proteggere gli ecosistemi acquatici e migliorare i servizi ecosistemici dei corpi idrici superficiali; combattere le specie aliene invasive; sostenere l'economia della natura e finanziare la biodiversità e il capitale naturale, prevedendo investimenti nella bioeconomia e agevolazioni per giovani imprese che investono in green jobs.

Partner esclusivo dell'edizione 2020 del dossier "Biodiversità a rischio” è Gran Cereale che ribadisce il suo impegno per l'ambiente. Una marca che ha ridotto e compensato le emissioni di CO₂ e ha aderito alla campagna nazionale "Mosaico Verde” promossa da Legambiente e AzzeroCo2 con l'iniziativa "I Boschi di Gran Cereale”. Con questo progetto, Gran Cereale ripristina 6 aree boschive per un totale di 13 ettari di terreno e prevede la messa a dimora di circa 3.200 tra piante e arbusti. Aumento della biodiversità, stabilizzazione del suolo, riduzione del rischio di propagazione incendi, ripopolamento naturale e ripristino di fruibilità delle aree sono alcuni dei benefici raggiunti grazie al progetto.

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