Serie A

Lecce, col Pisa già un crocevia. Di Francesco: equilibrio e testa

Antonio Calò

Scontro-salvezza al Via del Mare. Il tecnico: «Match delicato ma non determinante»

Inutile nascondersi dietro un dito: il match odierno al «Via del Mare» contro il Pisa (20.45) ha una valenza notevole per il Lecce. Vincerlo significherebbe portarsi a +6 sugli avversari di giornata, voltare pagina dopo lo stop di Cremona, affrontare con entusiasmo le due settimane di lavoro che seguiranno prima della sfida seguente (per il rinvio a gennaio della partita contro l’Inter, impegnata in Supercoppa).

Eusebio Di Francesco detta come sempre le linee guida che il suo team dovrà tenere presenti: «Bisogna approcciare la gara con i toscani come abbiamo fatto in quella disputata contro la Cremonese nel primo tempo, nel quale abbiamo sviluppato trame interessanti, pur mancando un po’ nell’andare a concretizzare il predominio territoriale avuto, soprattutto nella prima mezz’ora. A me non piace parlare dei singoli episodi, ma devo constatare che il rigore ha impresso una svolta differente al match, galvanizzando gli avversari. La cosa che non dobbiamo fare, invece, è legata al fatto che può accadere che si incassi un gol, anche in seguito ad una decisione che non ci convince, ma occorre reagire e restare dentro la sfida. Non dobbiamo più “uscire” dalla partita ed essere inconcludenti, nonostante i cambi».

Il discorso scivola sulle difficoltà sin qui avute da Nikola Stulic: «I calciatori devono comprendere che non è il caso di ascoltare ciò che si dice in giro, che a volte è meglio estraniarsi e concentrarsi solo sul campo. Non tutti, infatti, siamo bravi a farci scivolare addosso le critiche. Inoltre, devo capire quali siano le soluzioni giuste per l’incontro odierno e devo valutare se è meglio insistere con la sua scelta o invece dargli l’opportunità di rifiatare. Ecco perché contro il Pisa potrebbe giocare ancora Stulic o potrebbe toccare a Camarda».

I toscani dovranno fare a meno di M’Bala Nzola squalificato: «Con l’angolano e Meister, i nerazzurri hanno un peso specifico più elevato in avanti sui cross e sull’attacco della profondità, in quanto stiamo parlando di due giocatori molto forti fisicamente, abili a reggere i duelli con i difensori. Con Moreo o con un trequartista come potrebbe essere Tramoni, cambieranno un po’ le caratteristiche dei nostri rivali, che magari giocheranno più con la palla a terra ed arriveranno sulle palle esterne con più uomini. Quello toscano è comunque un team che ha fisicità e verticalità, che dispone di calciatori molto bravi di testa, in grado di creare seri pericoli. Lo hanno fatto contro l’Inter come contro il Parma, pur perdendo. A Sassuolo sono stati raggiunti solo in extremis. Si tratta di una formazione temibile. Il confronto è importante per noi come per loro. Non è certo quello che determinerà l’esito del campionato, ma è un match delicato».

Si giocherà dinanzi ai 25-26mila del «Via del Mare». Il Viminale ha revocato il divieto di trasferta per i tifosi del Pisa, che potranno essere presenti a Lecce: «Il calcio è bello perché gli appassionati vengono a vederci allo stadio ed è sempre un bene che ci siano entrambe le tifoserie, nel massimo rispetto, pur con il campanilismo che fa parte del gioco. Noi cercheremo di goderci i nostri sostenitori e di farci trascinare dal loro calore», dice Di Francesco.

Dopo la partita contro il complesso guidato da Alberto Gilardino, il Lecce dovrà fare a meno di Kialonda Gaspar, Lassana Coulibaly e Lameck Banda, impegnati in Coppa d’Africa, e sarà atteso da alcune gare molto complicate: «Questi sono ragionamenti dei media. Oggi cercherò di schierare la migliore formazione possibile, con i calciatori che riterrò giusti per creare problemi al Pisa. Dobbiamo avere quell’equilibrio che ci ha permesso di fare bene tutte le volte che lo abbiamo messo in mostra, senza rischiare, ma osando ed avendo il coraggio di cercare di portare a casa il bottino pieno. In seguito, penseremo alle sfide, che affronteremo con chi sarà a disposizione».

La classifica, in zona-rischio, è molto corta, ma la quota-salvezza potrebbe alzarsi rispetto alle ultime annate agonistiche: «È presto per azzardare delle ipotesi. Aspetterei la fine del girone di andata per valutare meglio. Avremo maggiori indicazioni. C’è molto equilibrio. Per passare dal 14esimo al 17esimo posto ci vuole poco. Basta una vittoria, a volte, per ritrovarti in 12esima o 13esima posizione, in quanto i distacchi sono minimi. Così nelle alte sfere della graduatoria come in basso. Serve equilibrio anche nel capire che una partita può dare tanto oppure togliere tanto. Non si deve passare, mi riferisco all’ambiente, dall’esaltazione se si vince col Torino alla depressione se si perde a Cremona».

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