Serie A

Lecce, Sticchi Damiani ne ha per tutti: «Arbitro e Var, cose inaccettabili»

Antonio Calò

Il presidente esprime un rammarico anche per la prova dei suoi: «Abbiamo dominato il primo tempo, ma non siamo riusciti a sbloccare il risultato ed è un grande cruccio. Questo fatto, però, non muta il giudizio sullo scempio realizzato»

Non usa mezzi termini, a fine gara, il presidente Saverio Sticchi Damiani. Pur senza “assolvere” la propria squadra dalle sue responsabilità, punta l’indice con decisione contro l’arbitro Mucera e contro il Var. Il “fischietto” palermitano ha lasciato parecchio a desiderare, sorvolando su alcuni falli commessi dai calciatori della Cremonese ai danni di quelli giallorossi. Inoltre, da Lissone sono intervenuti “sollecitando” il direttore di gara a concedere la massima punizione in una situazione che, stando a quanto gli organi competenti vanno ripetendo da tempo, dovrebbe essere lasciata alla valutazione dell’arbitro in campo. Insomma, si ha sempre più l’impressione che l’utilizzo dello “strumento” stia sfuggendo di mano a chi è chiamato ad utilizzarlo.

«La partita è stata pesantemente condizionata da arbitro e Var - sottolinea Saverio Sticchi Damiani - Nel primo tempo si è registrata un’entrata da cartellino rosso ai danni di Gallo, con una dinamica chiara, per la quale il Lecce, in passato, ha subito numerose volte, ai propri danni, provvedimenti drastici. Ebbene, il direttore di gara non è intervenuto e da Lissone sono rimasti incredibilmente silenti».

L’arbitro Mucera, che in Coppa Italia, nella sfida d’inizio stagione disputata al “Via del Mare” contro la Juve Stabia, aveva espulso Banda (per un intervento tanto duro quanto inutile), a Cremona non ha visto nemmeno un fallo ai danni dello zambiano che, alla lunga, stanco di essere tartassato, ha protestato platealmente ed è stato ammonito. «Su Banda, il direttore di gara ha sbagliato tutto - dice Sticchi Damiani - Era convinto che avesse simulato di avere subito un colpo in viso ed invece il ragazzo il colpo lo ha ricevuto realmente ed andava comminato un cartellino giallo al suo avversario. Da quel momento in poi, Mucera ha letteralmente infierito sul nostro esterno alto non fischiando più nulla in suo favore ed anzi lo ho ammonito per proteste. È stato assurdo doverlo sostituire per evitare che venisse espulso». Il massimo esponente del sodalizio di via colonnello Costadura non ha dubbi nemmeno sulla massima punizione che ha permesso ai grigiorossi padroni di casa di passare in vantaggio: «Il rigore alla Cremonese è stato concesso contro ogni protocollo Var. Se l’arbitro avesse fischiato una punizione dal limite, da Lissone sarebbero stati legittimati ad intervenire ed a rettificare la posizione, invitando l’arbitro a concedere il rigore, in quanto l’episodio si è verificato sulla linea dell’area. Ma al Var non erano abilitati ad interpretare una azione la cui intensità era stata già valutata da Mucera in campo, con un gesto plateale che invitava le due formazioni a proseguire il gioco. Tutto ciò genera incertezza totale sulle regole ed alla fine le partite vengono indirizzate a piacimento».

Il presidente esprime un rammarico anche per la prova dei suoi: «Abbiamo dominato il primo tempo, ma non siamo riusciti a sbloccare il risultato ed è un grande cruccio. Questo fatto, però, non muta il giudizio sullo scempio realizzato da arbitro e Var»

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