SERIE A

Gigi Garzya: Lecce, occhio all’«eterno» Vardy

Antonio Calò

È così che l’ex difensore, originario di San Cesario, cresciuto nel vivaio del Lecce, inquadra il confronto che domenica, alle 12,30, metterà di fronte i grigiorossi ed i giallorossi

«Tra Cremonese e Lecce prevedo un match equilibrato, aperto a qualunque risultato. Una gara che sarà decisa dagli episodi. I padroni di casa sono reduci dal colpo messo a segno a Bologna, che ha dato loro grande entusiasmo. Sino ad oggi hanno espresso quasi sempre un buon calcio, anche nelle partite perse. Al cospetto del pubblico amico, vorranno regalarsi un altro successo. La formazione salentina, dal canto suo, viene dall’affermazione interna colta contro il Torino, che le ha permesso di sbloccarsi al “Via del Mare” e che è stata preziosa sia per la classifica che per il morale. Avrà l’obiettivo di proseguire su questa strada. Qualora la sfida dovesse rimanere in bilico a lungo, non mi meraviglierei se entrambe le contendenti dovessero considerare in termini positivi un pareggio, utile a mettere un ulteriore “mattoncino” lungo la strada che porta alla permanenza».

È così che Gigi Garzya inquadra il confronto che domenica, alle 12,30, metterà di fronte i grigiorossi diretti da Davide Nicola ed i giallorossi allenati da Eusebio Di Francesco. L’ex difensore, originario di San Cesario, cresciuto nel vivaio del Lecce, nel quale ha fatto tutta la trafila sino alla prima squadra collezionando 78 presenze in A, 5 in B e 14 in Coppa Italia, ha militato, nella propria carriera, anche con la Cremonese, nel 1994/1995 e nel 1995/1996, in massima serie.

«Delle due annate trascorse in grigiorosso serbo dei bei ricordi - dice -. Il presidente era Domenico Luzzara ed il tecnico Gigi Simoni. La città era e resta a misura d’uomo. Tra i team che hanno quale obiettivo la salvezza, nella A 2025/2026, penso che la Cremonese sia quella meglio strutturata come organico, avendo rinforzato la rosa che ha ottenuto la promozione dalla B con innesti mirati, tra i quali Federico Baschirotto, che a Lecce conosciamo bene, in quanto è stato tra i grandi protagonisti delle tre salvezze di fila centrate dal 2022/20223 al 2024/2025».

Garzya prova ad ipotizzare che match sarà quello di domenica: «I grigiorossi, soprattutto in casa, giocano a viso aperto, ma lo faranno con attenzione, consapevoli del fatto che il Lecce è molto forte nelle ripartenze ed ha una notevole solidità nella fase di non possesso. Non è affatto semplice affrontare la compagine guidata da Di Francesco che, dalla partita con il Bologna in poi, ha steccato poche volte l’approccio alle gare e le prestazioni».

Nelle file della Cremonese, la punta Jamie Vardy ha sin qui segnato 4 reti e fa parte del gruppo che, nella classifica dei cannonieri, insegue Lautaro Martinez e Riccardo Orsolini, attestati a quota 6, e Nico Paz e Cristian Pulisic, che ne hanno firmati 5: «L’inglese compirà 39 anni a gennaio, ma è integro ed è un attaccante di respiro internazionale. Nicola, che è un trainer abituato a dirigere compagini che hanno la permanenza quale traguardo, può contare su buoni elementi in ogni reparto. Insomma, è tutto il collettivo a meritare il massimo rispetto. Così come il Lecce».

L’ex difensore salentino pone l’accento sul calendario che attende Wladimiro Falcone e compagni nella fase conclusiva del girone di andata: «Sarebbe fondamentale mettere fieno in cascina nelle due prossime partite contro Cremonese e Pisa, ovvero in due scontri diretti con altre formazioni che mirano a salvarsi. Nei turni seguenti, il Lecce dovrà vedersela con rivali che sgomitano per la zona Champions e gli impegni, stante la caratura delle avversarie, saranno di gran lunga più difficili. Fermo restando che in serie A non ci sono gare semplici e che bisogna cercare di muovere la classifica anche contro gli schieramenti più quotati».

Contro il Torino, tra i giallorossi, ha brillato Medon Berisha, autore di due assist e di altre giocate di buon livello: «Ho sempre pensato che l’albanese abbia mezzi tecnici importanti. In questa stagione viene schierato con continuità e li sta mettendo in mostra spesso. Può crescere ancora parecchio. Nel centrocampo giallorosso è senz’altro il calciatore dotato di maggiore qualità».

La nota dolente continua ad essere costituita dal fatto che il centravanti Nikola Stulic non sia ancora riuscito ad andare in rete: «È innegabile che stia facendo fatica ad adattarsi al calcio italiano e, si sa, per un attaccante il gol è linfa vitale. Bisogna sperare che si sblocchi presto perché quando lo farà potrà contare su una notevole iniezione di fiducia che si rivelerà preziosa. A volte basta un episodio, un rimpallo, una combinazione fortunata per mutare rotta al proprio cammino».

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