Serie A
Lecce, la ferita brucia, ma restano i segnali di vita
Ripartire dalla prestazione, malgrado il risultato. È questo l’imperativo in casa Lecce all’indomani della sconfitta casalinga contro il Napoli. Un ko bruciante, per il modo in cui è arrivato
Ripartire dalla prestazione, malgrado il risultato. È questo l’imperativo in casa Lecce all’indomani della sconfitta casalinga contro il Napoli. Un ko bruciante, per il modo in cui è arrivato. Dall’errore dal dischetto di Camarda quando il risultato era ancora fermo sullo 0-0, al gol incassato su palla inattiva che ha poi deciso la partita. Resta però la buona prova, in continuità con le ultime uscite, eccezion fatta per il primo tempo della trasferta di Udine. Il passo successivo adesso deve essere quello di abbinare alle prestazioni anche i risultati. È presto per guardare la classifica, ma i sei punti ottenuti in nove giornate impongono un cambio di passo. Di certo, malgrado il rammarico, Di Francesco può sorridere per alcuni spunti interessanti messi in mostra dalla sua squadra. Dopo la sbandata di Udine, si è rivista una buona solidità difensiva.
Nei novanta minuti più recupero, si ricorda un solo intervento di Falcone, per il resto la retroguardia giallorossa è stata molto abile a disinnescare le armi offensive dei campioni d’Italia in carica. Ha spiccato, ancora una volta, la buona prova di Tiago Gabriel, sempre più affidabile al centro della difesa. Merito anche della buona copertura che ha garantito il terzetto di centrocampo composto da Ramadani, Berisha e Coulibaly, che è tornato dal primo minuto e ha dimostrato di saper dare equilibrio alle due fasi. Si è vista anche una piccola novità, che però potrebbe essere riproposta in futuro. Rispetto al solito schieramento, infatti, Berisha ha agito in posizione più avanzata e non da regista arretrato, mentre Coulibaly si è abbassato davanti alla retroguardia formando assieme a Ramadani una buona diga a protezione della linea difensiva.
Quanto all’attacco, la sfida con il Napoli ha restituito un Banda come non lo si vedeva da tempo. L’esterno d’attacco zambiano ha sfoderato alcuni dei suoi pregi, che lo rendono un elemento importante nell’economia del gioco offensivo. Strappi in velocità, dribbling secchi nell’uno contro uno, giocate che hanno permesso al Lecce di avere maggiore imprevedibilità negli ultimi metri. Ma anche tanto spirito di sacrificio e ripiegamenti fino all’interno della sua area di rigore per dare una mano in fase difensiva. «Se ci aggiungesse anche qualche gol…», ha commentato a riguardo Di Francesco nel post-partita, ma la sensazione è che se Banda è quello visto contro il Napoli allora il Lecce ha sicuramente recuperato un giocatore capace di ritagliarsi un ruolo da protagonista.
Non mancano, tuttavia, gli aspetti su cui è ancora necessario lavorare e mettere a punto i meccanismi. I giallorossi, infatti, commettono ancora troppe leggerezze, che si pagano a caro prezzo in serie A, a maggior ragione se dall’altra parte del campo c’è la capolista. Qualche lettura imprecisa rischia spesso di vanificare buone prestazioni, un lusso che il Lecce non può permettersi. Della partita con il Napoli, infine, restano le lacrime di Camarda a fine gara. Il centravanti classe 2008 è stato protagonista in negativo della serata con l’errore dagli undici metri che ha inevitabilmente inciso sulla partita. Risulta inutile ragionare su cosa sarebbe successo se il rigore fosse andato a segno, così come è inopportuno gettare la croce addosso al diciassettenne, malgrado il pesante errore. Anche questo significa crescere e il Lecce ha bisogno anche della sua crescita nel corso di questa stagione, per arrivare a mettere a segno qualche gol pesante in chiave salvezza.
La testa, adesso, va subito alla prossima sfida di campionato, in programma domenica alle 15 in trasferta allo stadio «Franchi» contro la Fiorentina. I giallorossi si sono ritrovati in campo già ieri mattina al centro sportivo di Martignano per una seduta di allenamento, durante la quale hanno svolto lavoro di scarico i calciatori impegnati nella partita contro il Napoli. Alla seduta era assente Jean, mentre Perez ha proseguito il lavoro personalizzato. La buona notizia è il rientro in gruppo di Sottil. Difficile sbilanciarsi sul minutaggio, ma l’esterno offensivo potrebbe tornare a disposizione fra i convocati proprio contro la sua ex squadra. Oggi è in programma, nel pomeriggio al «Via del Mare», un test amichevole a porte chiuse contro il Nardò.