SERIE A

Mister Di Francesco alza la guardia: «Lecce, ora voglio continuità»

Antonio Calò

«Atteggiamento giusto, anche contro il Parma servirà la stessa aggressività»

A Parma, il Lecce cercherà di dare un seguito alla buona prestazione sfoderata nel match casalingo pareggiato contro il Bologna, provando a ripartire da ciò che ha convinto di più. «La determinazione messa in mostra dalla squadra, la ferma volontà dimostrata dai ragazzi di rimanere in partita sino alla fine e la continuità che hanno avuto nell’arco del match sono stati aspetti fondamentali», rimarca Eusebio Di Francesco nel presentare la sfida esterna con i ducali (domani alle 15). Contro i felsinei, ha pagato la scelta di schierare due mediani davanti alla difesa: «Risposte positive. Abbiamo dimostrato di poterci schierare sia con l’uno-due, ovvero un play e due mezzali, che con il due-uno, per l’appunto due mediani ed un centrocampista più avanzato. Utile avere delle varianti».

Al di là del sistema di gioco, contano l’approccio e la mentalità: «Dall’atteggiamento non si può prescindere. Ha avuto il piglio giusto chi è stato schierato dall’inizio, ma anche chi è subentrato. Ci sono sempre più partite nella stessa partita. Contro i rossoblù siamo stati squadra quando si è trattato di soffrire perché abbiamo subito, ma al contempo ci siamo rivelati molto pericolosi quando abbiamo attaccato. Dobbiamo dare continuità alla capacità di essere aggressivi sin dalla trequarti avversaria, ma anche di riconoscere le diverse “altezze” in campo. Stiamo lavorando tanto in questa direzione. I calciatori sono in crescita. In questo momento, però, ci mancano i tre punti. Serve una vittoria. Se consideriamo quante occasioni abbiamo creato, con il Bologna l’avremmo meritata».

Sul Parma, che è reduce dal successo col Torino, dice: «Gioca a cinque ed ha quindi maggiore ampiezza. A noi non servirebbe cercarla. Dovremo essere più bravi a “stringere” che ad “aprire” il gioco. Bisognerà trovare delle soluzioni “interne”. Inoltre, i ducali dispongono di uomini come Cutrone ed Oristanio, che permettono determinate soluzioni offensive. Pertanto, dovremo essere bravi quando ci sarà da “chiudere”. Servirà la strategia giusta. Nessuno, ad esempio, ha sottolineato che con il Bologna abbiamo segnato la prima rete con la costruzione dal basso». Sul collega Carlos Cuesta: «Ha dato una identità precisa al Parma. Davanti ha Pellegrino, che vince tanti “duelli”, sa farsi valere in area e sa proteggere la palla, con Cutrone che gli gira intorno ed ha esperienza ed è uomo di fatica. A centrocampo dispone di Bernabè, elemento di qualità, e di Keita, bravo in rottura. Inoltre, Valeri ha un gran piede, Suzuki un rinvio molto lungo. È una squadra che sa quello che vuole».

Sia il complesso emiliano che quello salentino annoverano diversi giovani: «In questi casi è fondamentale il supporto dei calciatori con maggiore esperienza. A maggior ragione in gare delicate. Sul mercato, il Parma ha fatto scelte ponderate in base alla politica della società». L’unico assente, nel Lecce, dovrebbe essere Tete Morente (lesione di primo grado al polpaccio sinistro), out per tre settimane circa: «Berisha ha recuperato ed il medesimo discorso vale per Sottil». Sullo spagnolo Alex Sala afferma: «Ha le caratteristiche che servono per costruire gioco, ma viene da un calcio differente dal nostro e deve migliorare tatticamente. Ci stiamo lavorando».

Tra qualche tempo tornerà disponibile Filip Marchwinski: «Oramai si allena con noi. Parlo tutti i giorni con lui. Dopo avere effettuato un allenamento intenso con il resto del gruppo ha avuto bisogno di recuperare perché quando si è reduci da un grave infortunio non è semplice adattarsi ai carichi di lavoro. La prossima settimana di sosta gli servirà tantissimo perché ad oggi, non essendo pronto, quando si è trattato di preparare le gare non è stato al centro dell’attenzione». Sta conoscendo sempre più i calciatori che compongono la rosa: «Ci sono degli incontri nei quali si comprende meglio cosa va bene per il collettivo. Con il Bologna, ho capito che a centrocampo può essere utile accostare taluni elementi con determinate caratteristiche. Ma i match non sono tutti uguali ed in altre sfide magari sarà il caso di compiere scelte differenti. La cosa che non deve mai mancare è la rabbia agonistica, lo spirito battagliero. E tocca a me essere bravo a farlo comprendere ai ragazzi». Al centro dell’attacco l’alternativa è tra Nikola Stulic e Francesco Camarda: «Abbiamo costruito la rosa per un determinato modulo (il 4-3-3 ndc), ma anche con la consapevolezza che ci sono altri calciatori che possono disimpegnarsi da punta. Con il Bologna, l’incontro si era messo in certo modo e volevo qualcuno più di “gamba”, potente, capace di andare a chiudere nell’area di rigore, dando pressione ai rivali. Ho puntato su Pierotti. Possono farlo anche Sottil e Morente, sia pure con qualità diverse ed a patto che non si dimentichi che sono delle ali. In allenamento stiamo provando diverse soluzioni anche in altre zone del campo. A livello numerico siamo a posto. Sta a me tagliare l’abito giusto a ciascuno».

Tornando al confronto con il Bologna, probabilmente al Lecce manca un rigore, sull’1-2, per un atterramento in area di Konan N’Dri: «Nelle analisi televisive ne ha parlato solo una tv. È stato usato un metro per il fallo di Kouassi, per il quale l’arbitro ha concesso il penalty, ed un altro metro per quello su N’Dri. Chiedo uniformità di giudizio. C’è il Var ed è doveroso utilizzarlo per valutare bene gli episodi».

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