serie b
Mister Caserta vota la fiducia: «Non cambio il Bari»
«Solo a Modena in difficoltà per 40’, vado avanti con il 4-3-3». In cantiere una partita importante dopo la pesante sconfitta sul campo del Modena
BARI - È già un piccolo bivio. Nonostante appena tre giornate in archivio. Perdere a Palermo ci sta, stante il valore della squadra di Pippo Inzaghi. Ma qui, a Bari, e con l’attuale classifica... bè sarebbe un bel problema. a maggior ragione dopo gli stenti di sabato scorso in Emilia.
Caserta, come si prepara in pochi giorni una partita così importante dopo la pesante sconfitta sul campo del Modena?
«Cercando di mettere subito da parte la delusione patita sabato al “Braglia”. Però devo dire che non sono preoccupato se penso alla preparazione del match. Andiamo in Sicilia a giocare contro un avversario forte e in uno stadio in cui quasi certamente ci sarà tantissima gente. Basta poco per accendere lo spirito dei calciatori. Fondamentale, ripeto, è dimenticare in fretta ciò che non abbiamo fatto bene a Modena».
La questione Sibilli si sta allargando sul piano mediatico. Ci si chiede se il calciatore sta patendo questa situazione abbastanza delicata alla luce del rischio squalifica per l’ormai nota vicenda legata alle scommesse, per i tesserati vietate dal regolamento.
«A me le questioni extra calcistiche interessano poco o nulla. Sibilli è tranquillo, si sta allenando bene sin dal primo giorno. E non credo che questa vicenda abbia influito sulla prestazione a Modena. È stata la squadra a deludere negli ultimi 40’».
Il Palermo schiera un top player per la serie B, il bomber Poyanpalo.
«Un terminale offensivo di indubbio valore. Non esistono ricette speciali quando si affrontano calciatori così forti. Bisogna concedere meno spazio possibile. È un grande finalizzatore e la carriera parla per lui. Occhio, però. Il Palermo ha altri calciatori di livello. Dobbiamo comportarci da squadra soprattutto nei momenti di difficoltà. E restare in partita fino alla fine, il contrario di quello che è successo a Modena».
Gytkjaer sulla via del completo recupero. Un’arma in più per il suo Bari.
«Numericamente è stata un’assenza pesante visto che al momento ho potuto contare sul solo Moncini. Il ragazzo si è allenato bene e farà parte del gruppo che partirà alla volta di Palermo. Un calciatore fondamentale. Vedremo se utilizzarlo a partita in corso o nell’undici titolare. Con lui potrei valutare anche la possibilità di schierare due attaccanti puri. È un modo di giocare che mi intriga».
A Modena è parso di vedere un Bari in difficoltà sul piano atletico.
«A me non è parso così. Abbiamo lavorato intensamente sul piano atletico visto che avevamo una settimana piena a disposizione. Ma escludo che ci siano stati problemi da sovraccarico. A Modena non è stato un problema di gambe ma mentale. Non esiste che sul 2-0 si smetta di giocare. Le partite possono riaprirsi da un momento all’altro e basta un episodio».
Verreth sta svolgendo una sorta di doppio ruolo. Regista e all’occorrenza anche l’uomo in più al centro della difesa.
«In fase di costruzione parliamo di un calciatore che ti dà geometria. In fase di non possesso è in grado di aiutare la squadra stando sulla linea difensiva. Ma non ha giocato in un ruolo diverso. Era lo stesso delle prime due giornate di campionato».
Sta pensando a un cambio del sistema di gioco, passando alla difesa a 3?
«No. Credo che sia giusto analizzare a fondo tutte le partite per farsi un’idea chiara dello stato delle cose. Le difficoltà della squadra riguardano la parte finale della partita di Modena. Ma nelle giornate precedenti la stessa squadra ha fornito prestazioni importanti e credo di poter dire che avremmo meritato di più sul piano dei risultati. Non vedo motivi per un cambio. Poi se dovessi accorgermi che qualcosa non va... Non mi sono mai innamorato di un sistema di gioco. Valuto il materiale a disposizione».
Ritiene di avere gli uomini giusti per il 4-3-3?
«Dipende dall’interpretazione. I due esterni possono anche giocare vicino alla punta. E la duttilità è un pregio. Rao è decisamente un esterno più puro, ama giocare a ridosso della linea».
Il Bari è andato in svantaggio in tutte e tre le partite. Mostrando di soffrire soprattutto sul versante sinistro, con Dorval in difficoltà.
«Contro Monza e Venezia abbiamo preso gol subito. E anche in avvio di ripresa a Modena. Lavoreremo in tal senso. Ma non credo ci sia un problema a sinistra sul piano individuale. Dorval è finito nel mirino per il fallo da rigore. A me, onestamente, non è parso netto pur se il contatto c’è stato. Come anche il secondo commesso con la mano da Vicari. Bisogna lavorare, certo. E migliorare come squadra. Andare sempre in svantaggio non è accettabile anche perché poi la partita si fa sempre più difficile».
Partipilo sta cercando di trovare la condizione migliore. Ritiene che il ragazzo possa avvertire la pressione di una piazza che da lui si aspetta tanto?
«Tutti ci aspettiamo di più da lui perché ha qualità importanti. Però dobbiamo tener conto del fatto che lui è stato penalizzato dal fatto di aver saltato completamente il ritiro. A Parma si allenava da solo e non è facile entrare in squadra e andare forte. A volte, per la troppa voglia di far bene, sceglie la giocata più difficile, perde palla e tutto si complica. Pian piano sta crescendo ma rispetto agli altri è indietro per essere rimasto fermo per tanto tempo. Gli va dato tempo».
Nelle prime tre giornate di campionato il Bari ha fatto vedere le cose migliori in fase di proposizione. Al contrario di quello che ha mostrato quando il pallone ce l’hanno gli avversari. Non sembra ancora una squadra... di serie B. È d’ìaccordo?
«Dobbiamo tener presente del valore degli avversari quando diciamo che abbiamo concesso troppo. Squadre costruite per vincere il campionato. Quindi certe difficoltà andavano messe in conto. Subiamo qualche cross di troppo, vero. Ma questo perché è normale che qualcosa si debba lasciare a chi hai di fronte. Dobbiamo crescere nell’aggressività, soprattutto in avanti. Ma questo dipende tanto dalle caratteristiche degli intrerpreti. Abbiamo detto che Partipilo non è ancora al massimo della condizione atletica e quindi non posso chiedergli l’”aggressione” offensiva per ottanta minuti. Nel complesso, però, concordo. La fase di non possesso va migliorata».