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Baldieri «Lecce, sei un modello: Sticchi Damiani e Corvino hanno creato un progetto che continua a stupire»»

Antonio Calò

L’analisi è di Paolo Baldieri, grande ex del sodalizio salentino, che ha il termometro del tifo perché oramai da anni si è stabilito in città

LECCE «Quella conquistata dal Lecce nella stagione da poco terminata è stata più che mai una salvezza firmata dalla società, con in testa il presidente Sticchi Damiani ed il responsabile dell’area tecnica Corvino. Il club ha saputo tenere la barra dritta nei tanti momenti di difficoltà che si sono succeduti ed ha creduto sino in fondo in un risultato che in molti, alla fine, non ritenevano più raggiungibile. Tutti i tifosi speravano nell’impresa ma, razionalmente, era innegabile che, valutando il momento attraversato dalle squadre pericolanti e la caratura dell’avversaria con la quale avrebbero dovuto fare i conti negli ultimi 90’, ad avere le minori chance di restare in A fossero Baschirotto e compagni. Invece, i giallorossi hanno saputo scrivere una pagina di storia, grazie alla prestazione tutto cuore sfoderata contro la Lazio». L’analisi è di Paolo Baldieri, grande ex del sodalizio salentino, che ha il termometro del tifo perché oramai da anni si è stabilito in città.

Mai come in questo caso, però, si è capito come il confine tra la gioia e la delusione, tra la permanenza e la retrocessione, possa essere labile ed allora è lecito chiedersi se il giudizio sull’operato di una società, che punta ad avere i conti in ordine, che sta costruendo un centro sportivo di proprietà e che, insieme ai soggetti istituzionali preposti, ha trovato la strada per arrivare alla copertura del “Via del Mare”, possa dipendere solo dal risultato sportivo. «Il Lecce ha la grande fortuna di avere una proprietà ed un’area tecnica che, oltre ad essere molto competenti, hanno il giallorosso nel cuore - nota Baldieri - Nel calcio, oggi ancor più che in passato, è e sarà sempre più importante avere solidità economica e strutture adeguate. A una retrocessione si può porre rimedio con una promozione. A un fallimento di un club dal punto di vista del bilancio in rosso, invece, non si rimedia in tempi brevi. Quindi chi ha a cuore le sorti del team salentino può solo auspicare che uomini del calibro di Sticchi Damiani e Corvino restino a lungo al posto che occupano. Ciò premesso, il risultato sportivo influenzerà sempre il parere del tifoso, che vorrebbe la propria formazione il più in alto possibile. D’altro canto, la passione dei supporter è fondamentale per il sodalizio come per i calciatori che vanno in campo».

La salvezza ottenuta sul filo di lana è stata una sorta di quadratura del cerchio, in quanto l’obiettivo conquistato si è andato ad aggiungere agli altri traguardi centrati o in via di definizione. «È così - sostiene Baldieri - Per quel che riguarda i conti, già a posto con le cessioni di Pongracic e di Gendrey, sarà reso migliore dall’importante plusvalenza determinata dalla cessione di Dorgu a gennaio. Inoltre, si procede a passo spedito per quanto concerne il centro sportivo e lo stadio. Senza tralasciare l’impegno nel settore giovanile. Insomma, è difficile chiedere di più a una proprietà che è una delle poche italiane e per di più legate al territorio. C’è solo da essere orgogliosi di una società così». Poi l’ex attaccante giallorosso aggiunge: «D’altro canto, so che la stragrande maggioranza degli appassionati salentini è del tutto solidale con Sticchi Damiani e soci. A dispetto di alcuni che criticano con severità quando le cose non girano per il verso giusto e poi magari salgono sul carro dei vincitori se le cose finiscono bene».

Baldieri torna, infine, sul colpaccio-salvezza messo a segno contro la Lazio dalla “truppa” diretta da Marco Giampaolo: «Falcone, con le sue parate, è stato stellare, decisivo per mantenere la porta inviolata, ma in questi 90’ tutti quelli che sono scesi in campo ci hanno messo davvero l’anima pur di gettare il cuore oltre l’ostacolo e fare festa con i quattromila supporter che hanno gremito il settore ospiti all’Olimpico».

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