serie a

Gigi Garzya tira su il Lecce: «Pronto alla battaglia meglio senza Dybala...»

Antonio Calò

La gara di sabato tra Lecce e Roma ha notevole valore per entrambi: l’analisi è dell'ex difensore che ha indossato la casacca giallorossa di entrambe le formazioni

LECCE - «La gara di sabato tra Lecce e Roma ha notevole valore per entrambi i team. I salentini non devono perderla, in quanto hanno bisogno di interrompere il ciclo-no di quattro sconfitte di fila e devono tornare a muovere la classifica in ottica-permanenza. Se si imponessero, compirebbero un balzo in avanti a dir poco prezioso. I capitolini, dal canto loro, hanno la necessità di conquistare l’intera posta in palio perché sono tornati in corsa per la qualificazione alle coppe europee, ma a questo punto vogliono quel quarto posto che li proietterebbe in Champions. Pertanto, mi aspetto un match tiratissimo». L’analisi è di Gigi Garzya, che ha indossato la casacca giallorossa di entrambe le formazioni. L’ex difensore è cresciuto nel vivaio del Lecce sino ad approdare in prima squadra, con la cui maglia ha militato dal 1985/1986 al 1986/1987 e poi dal 1988/1989 al 1990/1991, quindi è passato alla Roma nel 1991/1992, restandoci sino al 1993/1994.

«Nella capitale ho ancora tanti amici, soprattutto tra i compagni dell’epoca - racconta - Sento spesso al telefono Cervone, Giannini, Comi. A volte facciamo una rimpatriata. Con Roma ho un legame affettivo particolare perché vi è nato Matteo, il mio primogenito. In questo momento, tra i tifosi c’è tanto entusiasmo. Mister Ranieri ha saputo rilanciare un gruppo che sembrava avere smarrito la strada. La sua abilità nel normalizzare lo spogliatoio ed i risultati ottenuti sono sotto gli occhi di tutti». All’andata, considerata la classifica delle due compagini, la partita poteva essere etichettata come uno scontro diretto tra pericolanti: «È così, ma non penso che ci fossero dubbi circa il fatto che la rosa della Roma fosse di prima fascia. Serviva qualcuno in grado di fare scoccare la scintilla giusta e Ranieri c’è riuscito. Allo stesso modo si sapeva in partenza che il Lecce avrebbe dovuto lottare per conservare la categoria, cosa che sta facendo».

Il complesso diretto da Giampaolo sembrava avere trovato una solidità difensiva, ma nelle ultime due uscite ha incassato tre reti dal Milan e due dal Genoa: «Si difende in undici e si attacca in undici. La “croce” non va addossata ad un reparto. Purtroppo, sono stati commessi degli errori individuali pagati a caro prezzo. Quando si sbaglia in area di rigore o nei suoi pressi si va sempre incontro a dei guai. Occorre attenzione assoluta dal primo all’ultimo minuto». La sosta potrebbe giovare ai salentini: «È utile quando si tratta di recuperare qualche acciaccato o riportare in condizione chi non è al top. Alla ripresa, penso che Giampaolo prorrà qualcosa di diverso sul piano delle scelte. Ad esempio, Gaspar è tornato in campo con l’Angola e potrebbe riprendersi il posto al centro della retroguardia. Oppure sulle fasce potrebbe toccare a Banda ed a N’Dri, in considerazione del fatto che Morente e Pierotti stanno vivendo un periodo di appannamento. Hanno caratteristiche differenti, ma anche i numeri per fare bene. Questi, però, sono discorsi fatti dall’esterno. Chi vede i calciatori allenarsi ogni giorno ed ha il polso della situazione è il mister».

La Roma ha perso sino alla fine dell’annata Paulo Dybala: «Non avere di fronte l’argentino è sempre un vantaggio, in quanto può decidere una partita con i suoi colpi di classe. Il fatto che manchi lui, però, non fa calare la caratura dei capitolini, che dispongono di alternative di qualità in tutti i ruoli. Se Ranieri vorrà continuare con una sola punta centrale, nel ruolo della “Joya” possono essere impiegati Soulé o Baldanzi, che non sono certo gli ultimi arrivati. Insomma, il Lecce dovrà sfoderare una grande prestazione e fare leva sulla spinta che sarà garantita dai tifosi presenti al “Via del Mare”». Garzya indica la strada da percorrere per restare in serie A: «Servono concretezza, cattiveria agonistica, coraggio. Per il team salentino, la stagione verrà ricordata per avere raggiunto una storica salvezza o per essere retrocesso. Nessuno baderà se la squadra ha espresso un bel calcio oppure no. Conterà solo il risultato finale e questo vale nell’ottica dell’intero torneo come del singolo match. Quindi, da qui alla trentottesima giornata, occorreranno solidità, concentrazione assoluta, cinismo. Non si deve mollare di una virgola, come del resto faranno tutte le avversarie che Baschirotto e compagni troveranno sul proprio cammino».

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