Serie B

Longo guarda avanti: «Bari, quanti errori! Fammi vedere chi sei»

Pierpaolo Paterno

Stasera in campo a Modena (20,30) i biancorossi devono riscattare il flop della gara di esordio in casa contro la Juve Stabia

BARI - A caccia dell’asso nella manica, Moreno Longo spera di cogliere frutti maturi dal Bari impegnato stasera a Modena per l’anticipo della seconda di B. Obiettivo, rimettersi in sella dopo il 3-1 subito sabato scorso al San Nicola nel debutto in campionato contro la matricola Juve Stabia. Tra i tanti, un motivo in più per ipotizzare soluzioni alternative rispetto alla prima magra figura stagionale: «Stiamo facendo delle valutazioni - attacca senza mezzi termini l’allenatore biancorosso -. Anche perché affrontiamo tre partite in una settimana e siamo consapevoli dell’ultima prestazione negativa. Vogliamo riprendere il cammino come si era fatto sino a quel momento sul piano della prestazione».

La patata bollente va oltre l’avversario di turno. Nel conto, la tegola Maiello. Reduce da una settimana complicata e indisponibile per l’Emilia: «Lo stiamo gestendo per un affaticamento. Non parte per Modena, preferendo non rischiarlo anche nell’ottica delle prossime partite. Viene da un infortunio dell’anno scorso e va preservato». Assenza superabile se non fosse che ci si ritrova ad operare con scelte risicate. Colpa di un calciomercato attardato: «Mi aspettavo meno problematiche per riuscire a completare quello che avevamo in mente - l’analisi amara e realistica -. Ad oggi, il completamento della squadra avrebbe dovuto essere un po’ più avanti. Sono in costante contatto con Magalini. Mi auguro che in questi ultimi giorni di mercato il direttore riesca a concludere quello che ha in testa. Le priorità non sono cambiate. A fare la differenza sarà lo spessore di chi arriverà per innalzare la qualità della squadra a 360 gradi. L’obiettivo finale lo fa il completamento della rosa alla fine del mercato. Stabilirlo prima vuol dire tutto e niente. Posso anche ambire alla Champions. Ma se la squadra non può farlo, è tutto inutile».

Le aspettative passano per il buco della serratura. Vedi l’isolamento di Lasagna sul fronte avanzato: «Non mi definisco un integralista. Non ho rigidità in questo senso. Qualora dovessimo vedere che il Bari rende di più col doppio centravanti o due giocatori alle spalle, non ci sarà problema nel cambiare. A distanza di giorni dalla Juve Stabia, ho visto cose buone come la presenza in area di Novakovich. Ha creato delle azioni dialogando con Lasagna». E la ristrettezza di alternative. Sinora, Longo ha utilizzato una quindicina di uomini: undici titolari e quattro sostituti. I conti non tornano: «Dispongo di due giocatori per ruolo. La B oggi è un campionato normale, con una partita a settimana. Ci metterei la firma per avere due giocatori di pari livello per ruolo. Più giocatori si hanno e più si fa confusione. Le rose numerose creano malumori. Rende il mix di giocatori esperti e giovani. Qui a Bari servono elementi di qualità. Non è una piazza per tutti». Grattacapi indigesti ad un passo dal Modena: «Un avversario organizzato, di forza. Concede pochi spazi. Bisoli trasferisce il suo carattere alle sue squadre. Quando ribaltano, l’azione lo fanno con diversi uomini. Il Modena vorrà riscattare la sconfitta dell’esordio. Servirà un’ottima prestazione».

Proposito fermo quanto il modulo in testa: «La squadra ha la sua identità e non si snaturerà per questo tipo di partite. Credo molto nella fisionomia di gioco. I giocatori hanno bisogno di uno spartito chiaro. Siamo inciampati, ma questo può far parte de percorso. Andremo avanti con gli stessi principi tattici, anche per sopperire ad eventuali defezioni. In difesa, per esempio, ci vogliono attenzione e maggiore percezione del pericolo. Non amo il calcio sparagnino per difendere e basta. In mezzo, l’assenza di Maiello offre ad altri l’opportunità di rispondere presente e recuperare il terreno perduto. Ricci sembra riabilitato dopo l’avvio ad handicap nel ritiro. Nella fase offensiva può darci molto. Gli errori su palla inattive contro la Juve Stabia? Si cerca di lavorare al massimo. Le palle inattive sono situazioni che cambiano e ogni giocatore deve assumersi la responsabilità di leggere i momenti».

Pecche risolvibili anche con innesti dal mercato. Resta il tasto dolente: «Dobbiamo lavorare concentrati su quello che c’è da fare. Pensare al mercato fa perdere delle energie. Il presidente l’ho sentito dopo la partita con la Juve Stabia. Ci siamo confrontati sul match. Anche nei ragazzi ho visto delusione. La sconfitta ha fatto male, me per primo. Si può perdere, ma non mi è piaciuto il modo. Spero che il mio dolore sia lo stesso dei calciatori. Ci siamo parlati per capire cosa possa essere successo. Le cause sono molteplici e non è il caso di fare drammi. La spia accesa ci aiuterà a ragionare per non ripetere gli errori. Bisogna avere la forza di rimettersi al lavoro e ricostruirsi ogni volta».

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