Serie B
Bari calcio, si riparte: nel passato la chiave per svoltare
Non è vero che guardarsi indietro fa male. È l’esatto contrario. Capire il passato rappresenta la strada più logica per costruirsi un percorso virtuoso
BARI - Non è vero che guardarsi indietro fa male. È l’esatto contrario. Capire il passato rappresenta la strada più logica per costruirsi un percorso virtuoso. Prendiamo il caso del Bari, stasera atteso al debutto in campionato. Sarebbe gravissimo se ai piani alti della Filmauro nessuno abbia capito cosa è successo nella scorsa stagione. Un disastro, no? E cioè, mancanza di strategia, scelte folli e arroganti oltre che prive di logica. E ancora, gaffes comunicative, peraltro reiterate. Una ripartenza efficace non può prescindere da una severissima analisi del pregresso. La chiarezza dei ruoli, per esempio. Le sfere di competenza sono un caposaldo delle aziende che funzionano, nessun dubbio. Giusto che il responsabile dell’area tecnica abbia autonomia di azione. Ma quello che si è visto l’anno scorso non è tollerabile. La società viene sempre prima di tutto. E ha il dovere del controllo. Non può avere pieni poteri il direttore sportivo, con Polito in pieno delirio di onnipotenza fino alla scelta di inventarsi finanche allenatore. I calciatori, poi. Si occupino di campo e, possibilmente, onorino la maglia. Riunioni «carbonare», allenatori gettati nel fuoco, interviste imbarazzanti. Ecco, a Bari ci vorrebbe soprattutto ordine. Tanto ordine.
Longo e Magalini sembrano rispondere a questo tipo di esigenza. Il primo fa parlare i fatti, in campo si è già vista anima e senso del gruppo. L’altro, l'uomo mercato, non ama i riflettori. Lavora duro, zero proclami... insomma non lo sentiremo mai dire che è tutto merito suo se le cose dovessero andare egregiamente. Il resto può e deve farlo la proprietà. Innanzitutto completando una rosa che qualche segnale di vita l’ha dato. Possibilmente, poi, raccontando qualcosa sul tema cessione del club. Il Bari, prima di ogni altra valutazione, è in vendita? Esiste una dimostrazione di interesse per l’acquisizione del club? La verità può anche fare malissimo. Ma nasconderla sarebbe un clamoroso autogol. Il rispetto si conquista solo quando puoi guardare il tuo interlocutore negli occhi, senza imbarazzo. I tifosi, sì. È a loro che bisogna parlare senza veli.
A proposito, stasera si gioca. Sarà pure calcio d’agosto, per giunta con una rosa incompleta. Ma siamo a Bari e se giochi la prima in casa contro la neo promossa Juve Stabia.... non ti resta che vincere. La pressione non è nella testa della gente o nelle menti dei giornalisti. È scritta nella storia della società, a caratteri cubitali. E fa niente se, a volte, qualcuno ci giochi su per sfuggire alle proprie responsabilità. Diffidate, gente del Bari. E occhi aperti.